Il Comune di Sassano ha 60 giorni di tempo per approvare il “Regolamento sugli istituti e organismi di partecipazione popolare” e 45 per costituire i “Comitati unici di garanzia per le pari opportunità”. Sono questi i tempi intimati nella diffida inviata dal Difensore Civico Regionale al sindaco di Sassano, Tommaso pellegrino nei giorni scorsi.
“In caso di inadempienza – si legge nella missiva – si provvederà alla nomina del Commissario ad acta”. Alcuni cittadini di Sassano, dopo aver constatato il diniego alle loro legittime richieste fatte pervenire al sindaco, hanno denunciato la grave mancanza di strumenti di Partecipazione Attiva nella gestione della Cosa pubblica e di specifici regolamenti in materia di Democrazia Diretta”.
“Lo Statuto Comunale è stato sostanzialmente inapplicato dall’Amministrazione guidata da Tommaso Pellegrino – affermano gli attivisti del MeetUp 5S “No all’indifferenza” di Sassano – La stessa che, quando i cittadini chiedevano la convocazione di un Consiglio comunale aperto, non ha mancato di mettere in mostra la propria arroganza e prepotenza istituzionale, nonché ignoranza, rispondendo che i consigli, sono già comunque pubblici”.
“Lo Statuto del Comune di Sassano non contempla strumenti quali il Consiglio comunale aperto, l’Istruttoria Pubblica e il Bilancio Partecipato che consentono un coinvolgimento dei cittadini su specifici temi di interesse collettivo ed una effettiva partecipazione civica nella gestione della Cosa pubblica, mentre non è mai stato approvato il regolamento di ‘Partecipazione Popolare’ che permette ai cittadini di poter intervenire su importanti decisioni che riguardano il loro futuro ed un coinvolgimento diretto nella gestione della Cosa Pubblica e dei beni comuni. L’intervento del Difensore Civico Regionale è la dimostrazione di quanto importante possa essere il ruolo di un istituto che agisce a garanzia dei diritti dei cittadini ponendosi, nei limiti del possibile, come un argine nei confronti di chi confonde la Cosa pubblica come cosa sua, mortificandone la corretta ed imparziale gestione”. È questa la denuncia degli attivisti del Meetup 5S di Sassano.
“La diffida del Difensore Civico – proseguono – è la prova di quanto mai sia nudo il re. A fronte della retorica sterile e chiacchierona del sindaco, buona per i palchi di avanspettacolo, resta la cruda realtà di un paese dove i diritti restano favori, la Democrazia Partecipativa è stata mortificata nei più elementari principi e la trasparenza continua ad essere negata. Siamo di fronte ad un fatto grave, ma siamo anche coscienti che il bisogno di conoscere non può essere soddisfatto senza l’affermazione del ‘Diritto di sapere’ e, soprattutto, senza la difesa del diritto di ‘Partecipazione Attiva’ che a qualcuno fa comodo negare”.
Al Comune di Sassano il Difensore Civico ha fatto pervenire anche altre richieste di chiarimento in merito ad accessi agli atti negati, dando 30 giorni di tempo per fornire le proprie ragioni.
“L’auspicio è che nelle prossime settimane – concludono – si attivi un percorso di coinvolgimento e confronto con cittadini e associazioni attraverso un tavolo tecnico dal quale possa uscire una proposta di regolamento condivisa e realmente utile alla collettività e che non si approvi solo un documento volto a salvaguardare la forma”.
– Miriam Mangieri –