Decine di studenti dell’Istituto Comprensivo di Buonabitacolo domani, venerdì 26 e sabato 27 ottobre, in visita alla mostra “Firmato Diaz” presso il Centro di Educazione Ambientale di Sanza.
L’iniziativa, si inserisce nel più vasto panorama di eventi che hanno caratterizzato il ricordo del primo conflitto bellico, promosso dall’Amministrazione comunale di Sanza. La mostra “Firmato Diaz”, per onorare i cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale rimane aperta il sabato pomeriggio dalle 18 alle 20, nelle sale espositive dell’antico monastero di Salemme, a Sanza, fino al 4 novembre. “Firmato Diaz”, è un viaggio nella memoria, tra immagini, documenti storici, cimeli che raccontano storie di uomini e di battaglie. Racconti di luoghi che furono teatro del grande scontro tra l’esercito Italiano e gli Austriaci. Un viaggio dal Passo del Tonale sino alla Marmolada, passando per l’altopiano del Pasubio, quello che fu all’epoca il confine conteso tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, oggi chiamato il Sentiero della Pace.
L’Amministrazione comunale di Sanza, ha inteso così celebrare la fine del primo conflitto bellico mondiale. Un lavoro minuzioso curato dall’architetto Pasquale Citera, che ne ha allestito gli spazi con il coinvolgimento di collezionisti ed appassionati di cimeli storici, tra questi Sabino Curcio e Mario Lapenta. Reperti di grande valore storico che saranno in mostra per ben sei mesi.
Documenti, cartoline, fotografie, oggetti, persino armi, per guardare e comprendere il dramma delle famiglie del nostro territorio, per capire le emozioni ed il dolore di migliaia di soldati che parteciparono alla Grande Guerra e per la prima volta si trovarono fianco a fianco con loro commilitoni di una parte del Paese che parlava un’altra lingua, che aveva altri costumi ed abitudini, che per certi versi appartenevano ad un altro popolo.
Su quelle montagne del Pasubio, sul fronte austro-ungarico, si è concretizzata la nazione Italiana. Lì è nato lo spirito della Patria che quei giovani hanno difeso e per il quale hanno combattuto e sono morti. Questa iniziativa vuole dunque fornire un tassello fondamentale per la memoria delle vecchie e delle nuove generazioni.
Pochi giorni ancora dunque per poter visitare una delle mostre più interessanti allestite a ricordo della Prima Guerra Mondiale.
– Miriam Mangieri –