“E’ stato presso l’Ambasciata italiana in Niamey che ho immaginato, a questo punto illudendomi, che la Comunità di San Pietro al Tanagro potesse tributare, per tramite i suoi rappresentanti, un riconoscimento onorifico ad Angelo Petruccio per i tanti meriti guadagnati sul campo ed in giro per il mondo“. Con queste parole si esprime Giovanni Graziano, capogruppo di minoranza consiliare al Comune di San Pietro al Tanagro, in merito alla mancata deliberazione in Consiglio comunale riguardo alla proposta di conferimento della cittadinanza onoraria al diplomatico Angelo Petruccio, già ambasciatore in Francia, Albania, Romania, Svizzera, Gran Bretagna, Giappone e Germania, attualmente viceambasciatore in Niger. Proposta portata nel consesso dal gruppo di minoranza “Noi San Pietro” e non approvata dopo il voto contrario della maggioranza consiliare. Il sindaco Domenico Quaranta, a questo proposito, ha chiarito che la contrarietà della sua Amministrazione è sorta a causa di un documento presentato dall’opposizione ritenuto “offensivo e provocatorio“. Dopo la lettura di quest’ultimo è scaturita la proposta di convocare la conferenza dei Capigruppo. Proposta non accettata dal gruppo di minoranza.
“E’ stata scritta la pagina più nera nella storia di San Pietro al Tanagro – scrive Graziano – della cui responsabilità si deve far carico per intero il sindaco che ha imposto questo risultato, nonostante i maldestri tentativi di addossare la colpa agli unici che si sono impegnati per fare di Angelo un concittadino onorario. Come dice un mio carissimo amico, il sindaco di San Pietro al Tanagro non dice bugie, è semplicemente incapace di dire la verità! Ed ancora una volta si è affannato per nascondere i propri fallimenti dietro le menzogne più spudorate dando, nella circostanza, il meglio di sè per difendersi dalla furia popolare che non gli ha lesinato critiche e strali“.
“C’è per davvero qualcuno che ci ritenga così sprovveduti da aver candidato Angelo Petruccio alla concessione del titolo onorifico senza che prima non ci fossimo garantiti in termini di fattibilità e convergenza? – chiede il capogruppo della minoranza – Voglio sperare proprio di no! In data 11 settembre il Gruppo consiliare ‘Noi San Pietro’ ha impegnato il Presidente a disporre la convocazione del Consiglio comunale ponendo all’ordine del giorno la concessione della cittadinanza onoraria al diplomatico Angelo Petruccio. Veniva altresì depositata la proposta deliberativa con motivazione ampiamente argomentata. Il successivo 6 ottobre, è stata avanzata una mozione alla proposta deliberativa chiedendo che si dividesse il momento della concessione da quello del conferimento da fare poi in apposita seduta consiliare in forma solenne. Invito tutti a leggere i documenti che sono pubblici e sfido il sindaco a trovare una sola parola offensiva, ingiuriosa o tracce di ‘menzogne latenti’. Nel contempo sono stati infittiti e portati avanti i contatti con la maggioranza consiliare ottenendo la disponibilità a sostenere l’iniziativa definita unanimemente meritoria. Per me sarebbe facile indicare le pesanti assenze in Consiglio comunale in netto disaccordo col sindaco ma posso garantire che tra coloro che hanno votato contro c’è chi si era detto entusiasta della cosa salvo poi rimangiarsi tutto, a capo chino, come di consueto: tanto valgono!“.
Riguardo alla seduta dello scorso 10 ottobre Graziano sottolinea che “ad aggravare ulteriormente il mercoledì nero di San Pietro al Tanagro sono state, poi, le stesse parole del sindaco proferite in piena seduta consiliare. Ha parlato di trattativa personale tra me ed il Presidente del Consiglio comunale come se avessimo parlato di fatti privati e non, stando ai ruoli istituzionali ricoperti, di procedure e contenuti della seduta di Consiglio che si andava ad organizzare. Ha accusato la minoranza di non rispettare le procedure per il rilascio della cittadinanza onoraria. In realtà ha fatto pubblica accusa al Presidente del Consiglio di non aver ottemperato ai propri doveri dato che rimane una sua precipua responsabilità di convocare la Conferenza dei Capigruppo e discutere degli ordini del giorno regolarmente proposti. E riteniamo che un mese sia un tempo più che abbondante per ottemperare a tutte le formalità e soprattutto per evitare che si arrivi in Consiglio dopo che più di qualcuno si è rimangiata, e senza preavviso, la parola data. Ha finanche pubblicamente messo in discussione la natura umanitaria degli aiuti che stanno raccogliendo, tra l’altro in tutta la provincia, a sostegno degli orfanotrofi del Niger. Solo un senza vergogna può arrivare a dispensare così gravi accuse che vanno ad infamare un’intera collettività che con la consueta generosità, non essendo la prima volta, si è data da fare per donare ai più bisognosi quanto nelle possibilità“.
Riguardo alla propria assenza in Consiglio, lamentata dal primo cittadino, Graziano incalza:”Fossi nelle vesti del sindaco mi preoccuperei maggiormente del fatto che nella stessa seduta, oltre al sottoscritto, era assente metà dei consiglieri di maggioranza. E’ forse un segnale nei suoi confronti? Potrebbe essere questo il motivo di tanto nervosismo, smania, impazienza e visioni fobiche degli ultimi mesi e che hanno tenuto in ostaggio il sindaco anche durante l’ultima seduta di Consiglio comunale?“.
“Questi i fatti, – conclude – e sfido il sindaco ad un pubblico confronto su ogni tentativo di smentita. E per questi fatti, nuovamente, chiedo pubblicamente scusa ad Angelo Petruccio che, lo voglio precisare, non ha mai chiesto nulla e che in ogni caso esce oltremodo rafforzato nel prestigio e nello spessore da tutta questa vicenda per nulla edificante. Ma io non voglio speculare, anzi, voglio mettere fine alle polemiche e voglio per quanto possibile riparare laddove, evidentemente e ciascuno per la sua parte, ha commesso degli errori. Se è davvero sincero, il sindaco si unisca alle mie pubbliche scuse ad Angelo Petruccio e si adoperi per la convocazione dei consessi deputati alle procedure di concessione della cittadinanza onoraria. Il sottoscritto ed il Gruppo Noi San Pietro non si tireranno indietro dal fare la propria parte, lo faremo senza rivendicare primogeniture, ci interessa la sostanza non la forma. Il sindaco si dia da fare quanto prima, e senza furbizie, in modo da andare subito oltre il mercoledì nero di San Pietro al Tanagro e lenire, almeno in minima parte, una macchia che resterà indelebile nel suo sindacato“.
– Chiara Di Miele –
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