E’ stata condannata in primo grado a due anni di reclusione, con sospensione della pena, per sottrazione di minore all’estero Tania Polito, madre del piccolo Francesco Solimo di Sant’Arsenio che, dopo un viaggio in Venezuela con il figlio concordato con l’ex marito Sergio Solimo per una durata di due settimane, non fece più ritorno in Italia.
La Polito è stata invece assolta dall’accusa di abbandono di minori perchè il fatto non sussiste. Come richiesto dal suo legale, l’avvocato Giovanni De Paola, il giudice ha revocato la misura degli arresti domiciliari.
Il giudice Valentino del Tribunale di Lagonegro ha deciso inoltre per la sospensione della potestà genitoriale e per il pagamento di 10mila euro di provvisionale a titolo di risarcimento danni alla parte civile rappresentata dal padre del bambino.
La pubblica accusa aveva chiesto per la donna la pena di un anno di reclusione mentre la difesa di Solimo, rappresentato in giudizio dall’avvocato Enrico D’Amato, aveva chiesto una pena di tre anni. Ricordiamo che il piccolo Francesco fu ritrovato dopo un blitz della Polizia e riportato a Sant’Arsenio dove oggi vive insieme al padre. Tania Polito fu arrestata al suo rientro in Italia e in seguito fuggì senza passaporto.
“La nostra vittoria – dichiara l’avvocato D’Amato – c’è già stata nel 2016 quando il bambino è rientrato in Italia. Questa è una sentenza giusta, siamo tutelati inoltre dalla sospensione della potestà genitoriale. In questa vicenda non ci sono vincitori o vinti ma un bambino che vive a Sant’Arsenio e che è stato sottratto agli orrori che oggi ci sono in Venezuela. Ci auguriamo che questa triste vicenda giudiziaria finisca“.
“Insistiamo sulla mancanza di giurisdizione da parte del Tribunale di Lagonegro – sostiene l’avvocato Giovanni De Paola, difensore di Tania Polito – perchè l’eventuale reato che contestiamo si sarebbe consumato al più in Venezuela e non in Italia. In questo caso la giurisdizione sarebbe del Tribunale di Roma che si occupa dei reati commessi all’estero. Proporremo appello avverso questa sentenza perchè il giudice non ha ritenuto di concedere le attenuanti generiche ad una persona incensurata“.
– Chiara Di Miele –
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