È stato presentato ieri sera, nell’antico Cenobio Basiliano di San Giovanni a Piro, l’ultimo capolavoro del nueroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti “In te mi specchio“, che parte dalla scoperta fatta da Rizzolatti negli anni Novanta sui neuroni a specchio, la cosiddetta empatia, per poi continuare sui temi filosofici e politici che da questa empatia prendono il via.
L’evento, organizzato dal Comune di San Giovanni a Piro in collaborazione con l’associazione culturale “Oltre Pisacane” diretta dall’avvocato Franco Maldonato, è iniziata con i saluti e i ringraziamenti del sindaco Ferdinando Palazzo che ha espresso tutta la ammirazione al neuroscenziato Rizzolatti per la sua importante opera e per la sua presenza al Cenobio Basiliano.
Laureato in medicina, Giacomo Rizzolatti dal 2002 è diventato direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’Università di Parma e dal 2012 insegna Basi neurofisiologiche delle funzioni cognitive alla facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano. Pluripremiato a livello internazionale, tra i riconoscimenti ottenuti Rizzolatti può annoverare il Grawemeyer Award consegnatogli dall’Università di Louisville nel 2007. Mentre nel Maggio del 2011 in Spagna gli è stato dato il “Premio Principe delle Asturie” per la ricerca scientifica e tecnica. Sempre nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, il Corriere della Sera ha incluso le sue scoperte tra le dieci più importanti della storia d’Italia.
A proposito di questa grande scoperta sui neuroni a specchio il neuroscienziato ha dichiarato che: “Se una persona compie una qualsiasi azione le sensazioni che scaturiscono da quell’azione sono uguali per chi la compie e per chi la osserva. Si attivano gli stessi neuroni, che successivamente abbiamo chiamato empatia. Però le nostre sensazioni sono condizionate anche dal nostro bagaglio sociale e culturale“.
In merito alle influenze esterne sui comportamenti non si possono non menzionare i social network: “Ad oggi i comportamenti umani sono decisamente condizionati anche da tutti i social ai quali accediamo quotidianamente – ha concluso il neuroscenziato Rizzolatti – e su questo aspetto bisogna stare molto attenti perché potrebbero influenzare troppo il pensiero”.
– Maria Emilia Cobucci –