“La chiesetta sarà utilizzata sia dai cattolici che dai protestanti. Perché ogni preghiera è accolta da Dio”, dice Anna Rita Montinaro, originaria di Morigerati e trapiantata in Puglia, ma con un piede nel mondo, dove ce n’è più bisogno. E’ in Madagascar, nel 2007, precisamente a Andilanomby, che conosce suor Luciana, un’eroica suora delle Piccole Serve del Sacro Cuore, da quarant’anni vicina agli ultimi.
Qui da pochi giorni un gruppo di detenuti, in una colonia penale, sta restaurando una chiesetta. Sono carcerati “meritevoli”, ergastolani che si sono distinti per comportamento tranquillo e voglia di lavorare. Di giorno costruiscono con entusiasmo, la sera tornano in carcere a dormire. E’ un campo sorvegliato da guardie armate il cui ingresso è proibito agli estranei, eccezion fatta la domenica quando le famiglie possono andare a trovare i detenuti.
“Ho chiesto di essere accompagnata lì. Ho trovato il gruppo di detenuti intenti a tirar su una vecchia chiesetta, ormai diroccata. Ho saputo così che erano fermamente intenzionati a renderla funzionale per poter assistere alla celebrazione eucaristica con la famiglia la domenica – spiega Annarita – Il problema, come sempre, erano i soldi necessari per l’acquisto del cemento e della calce”.
Hanno lavorato ininterrottamente per restaurare quel piccolo luogo di preghiera e incontro ma i costi erano per loro insostenibili. Il “Gruppo di Tonga Soa Calimera – un impegno per sogni possibili”, è intervenuto per rendere il sogno in Madagascar una realtà. Serviva materiale per la costruzione, 50 panche e un crocifisso. In meno di un mese i lavori sono terminati e i detenuti, a titolo di ringraziamento, hanno chiesto al gruppo a chi dedicare la chiesetta.
“E’ il loro modo di dire grazie – racconta Anna Rita – qualche giorno fa, ero seduta accanto a mia madre, quando ho ricevuto il messaggio, e stavamo parlando della vigilia della festa di San Demetrio, a Morigerati che ricorre il 25 agosto. L’ho guardata e non abbiamo avuto dubbi. Ho proposto che fosse intitolata al Santo e così è stato. Per incredibile coincidenza, è stata celebrata la prima messa nel giorno della festa dell’amato protettore. Adesso, manca solo l’effige di San Demetrio che ci è stata richiesta. Inizierà così la devozione per il nostro venerato patrono, in un angolo sperduto del mondo, tra gli ultimi della terra”.
– Marianna Vallone –