Presentato ieri pomeriggio, presso la Santissima Pietà di Teggiano, “Frisedde ri Caraiesima, la poesia satirica in vernacolo teggianese di Gaetano D’Elia”, il libro di Vincenzo Andriuolo.
Presenti, tra i relatori, la professoressa Patrizia Del Puente, docente di Linguistica Italiana e Glottologia presso l’Università della Basilicata. Un intervento, il suo, che ha scatenato a più riprese l’applauso del folto pubblico presente. “Perdere la lingua significa perdere la propria storia – ha detto la professoressa Del Puente – La lingua va salvaguardata e se si vuole parlare bene l’italiano non si deve ignorare il dialetto. Anzi il dialetto avvantaggia i ragazzi nell’apprendimento dell’italiano, facilitandone il corretto uso della lingua. Dobbiamo, pertanto, mettere in atto tutte le strategie possibili per salvaguardare il dialetto. Vincenzo Andriuolo lo sta facendo molto bene, perché ha capito quanto sia importante impegnarsi in questo percorso. Salvate le vostre lingue, non tagliate le vostre radici”.
Il libro di Andriuolo raccoglie ventuno sonetti di satira anticlericale, scritti in vernacolo, dal medico ed umanista teggianese Gaetano d’Elia, tra il 9 maggio del 1886 ed il 9 febbraio del 1888. Andriuolo, attraverso la parafrasi del testo e la sua analisi dal punto di vista fono-morfologico, prosodico, metrico e strutturale disvela un fine e straordinario poeta dotato di una vena artistica di altissimo pregio.
Vincenzo Andriuolo, originario di Teggiano, attualmente Direttore Amministrativo dell’ASL Basilicata, appassionato di Dialettologia, ha pubblicato nel 2015 il volume “Il Dialetto Romanzo di Teggiano. Fonetica, Morfologia, Sintassi e Vocabolario di Base“. L’iniziativa di ieri è stata promossa dall’Associazione “AmoDiano”.
– redazione –