A Gioi l’annuale appuntamento “Ricordare per crescere”, che mantiene viva la memoria dei componenti della comunità che hanno dato in passato contributi importanti al paese, quest’anno ha puntato i riflettori sull’emigrazione, pagina indelebile della sua storia.
Ospite d’eccezione, Toni Ricciardi, insigne storico dell’emigrazione all’Università di Ginevra, che ha illustrato il fenomeno nelle sue varie sfaccettature anche attraverso il suo ultimo libro “Breve storia dell’emigrazione italiana in Svizzera”.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico ed è stato moderato dall’avvocato Erminia Barbato, con intermezzi musicali della chitarra classica di Adele Tipoldi, dopo i saluti del sindaco, Andrea Salati, si è avvalso degli interventi di Angelo Rizzo, Adele Grompone, Mario Romano, Raffaello Palladino, Riccardo D’Agosto, Antonio Pagano, Antonio D’Amato e delle conclusioni di don Guglielmo Manna.
L’iniziativa, che avrà come data di svolgimento negli anni futuri sempre l’8 agosto, è stata promossa dall’avvocato Michele Barbato, presidente dell’Ordine Forense di Vallo della Lucania, che ha vissuto la sua gioventù nel segno dell’emigrazione familiare e personale. Gioi ricorda l’emigrazione con il monumento all’emigrante, opera dell’artista Lamon, donato dal compianto avvocato Peppino D’Amato e con una sezione della Biblioteca Comunale dedicata all’insigne storico cilentano Domenico Chieffallo, che ha donato un ricco corredo librario sull’emigrazione.
Il Comune di Gioi ha conferito encomio speciale a Nicolino Di Matteo, primo gioiese emigrato insieme a Francesco Beltrani (1952) e a Raffaele Ventre, emigrante (1954) vivente più anziano.
– Chiara Di Miele –