Forti emozioni, ieri, per i tanti fedeli che si sono riuniti per il tradizionale pellegrinaggio a Santa Maria di Cadossa a Montesano sulla Marcellana e dedicato a San Cono, Patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro.
Come consuetudine, i fedeli si sono riuniti sul sagrato della Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Teggiano e, con un lungo corteo di auto, moto, bici con in testa il quadro raffigurante l’effige del Santo dianese hanno raggiunto Montesano accompagnati dal parroco don Giuseppe Puppo.
Tradizionale la sosta a Montesano per la benedizione da parte del parroco don Donato Varuzza che ha accolto il corteo. Il quadro è giunto a Cadossa dove si è celebrata la Santa Messa nell’Abbazia di Santa Maria.
La giornata è poi proseguita con la scampagnata tradizionale che da anni lega le due comunità che hanno contribuito alla crescita del Santo, morto appena 18enne.
Curioso l’aneddoto legato alla traslazione del corpo di San Cono: si racconta che a seguito della disputa tra Teggiano e Montesano per chi dovesse custodire i resti del Santo, fu deciso di affidare a due buoi la decisione. Il carro con le spoglie scelse Teggiano e i due buoi morirono regalando definitivamente San Cono al suo paese natìo.
Nel pomeriggio, il quadro ha fatto rientro a Teggiano dove è stato accolto nella Cattedrale da una folla festosa. Al termine la Santa Messa e la Solenne Benedizione a conclusione della giornata di pellegrinaggio.
“E’ stata una giornata intensa – le parole di don Giuseppe Puppo – che ha visto la partecipazione di tante persone. Il quadro è stato accompagnato e seguito dalla nostra devozione particolare e personale. Il pellegrinaggio è uno status, noi siamo sempre pellegrini e lo siamo in quanto solo di passaggio su questa terra”.
– Claudia Monaco –