E’ una storia drammatica che ha come sfondo l’odio razziale quella che vede come protagonista e vittima un bambino di 11 anni che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato maltrattato e offeso dal patrigno, un 43enne di Battipaglia, per il colore della pelle dovuto alle sue origini venezuelane.
Come si legge su “Il Mattino“, la vicenda è finita sul tavolo della Procura della Repubblica quando il padre naturale del ragazzino ha allertato i Carabinieri dopo aver subito un tentativo di aggressione da parte del 43enne. Anche la madre del bambino è finita sotto l’inchiesta che si è conclusa con l’emissione di due avvisi di garanzia, per lei, 43enne di Capaccio, e per il compagno, accusati di abbandono di minore. L’uomo dovrà rispondere anche di maltrattamenti, tentate lesioni e minacce.
Tutto è accaduto tra il 2015 e il 2018. Il bambino veniva lasciato in casa da solo per ore. “Asino marocchino” sarebbero le parole con cui il patrigno lo insultava. Secondo le indagini l’uomo avrebbe anche spintonato e aggredito l’11enne per futili motivi. Inoltre avrebbe tentato di ostacolare i rapporti tra il figlio e il padre naturale dicendo di non volere marocchini davanti casa.
A fine marzo, quando il padre naturale è andato a Capaccio per vedere il figlio, il 43enne battipagliese lo avrebbe aggredito. E’ stato così che la vittima ha allertato i Carabinieri della locale Stazione e tutto l’inferno vissuto dal figlio è uscito allo scoperto dando il via alle indagini, affidate al sostituto procuratore Roberto Penna, che hanno fatto luce su tutte le violenze subite dal piccolo.
– Chiara Di Miele –