Un allettante rimborso di 1,482.05 euro che però non è andato a buon fine e la conseguente richiesta di “aggiornare le informazioni dell’account fornite” è l’ultimo tentativo di phishing, ovvero un tipo di truffa effettuata su internet.
Moltissimi contribuenti hanno infatti ricevuto una mail da un indirizzo che assomiglia a quello dell’Agenzia delle entrate (noreplys221@agenziaentrate.gov.it o noreplys22@agenziaentrate.gov.it) ma che con l’Agenzia non ha nulla a che fare. Nel messaggio si annuncia al cittadino che un “rimborso” di “un’operazione” non è andato a buon fine e lo si invita a cliccare su un link per aggiornare i propri dati.
A mettere in allerta gli utenti è la vera Agenzia delle entrate che con un comunicato spiega che “i messaggi di posta elettronica segnalati nascondono un evidente tentativo di entrare in possesso di informazioni riservate”. Per evitare danni al proprio pc, l’Agenzia, totalmente estranea all’invio di queste comunicazioni, invita a “non dare seguito al contenuto delle stesse e a cancellare immediatamente le false email”.
Che si tratti di un tentativo di phishing lo dimostra anche il fatto che l’Agenzia delle entrate non invia comunicazioni via email relative ai rimborsi. Quando un contribuente ha diritto a un rimborso, l’Agenzia provvede attraverso l’accredito sul conto corrente (se il contribuente ha fornito alle Entrate le coordinate del suo conto corrente bancario o postale). Se non sono state fornite le coordinate del conto corrente bancario o postale, il rimborso viene erogato con modalità diverse a seconda della somma da riscuotere:
• per gli importi fino a 999,99 euro, comprensivi di interessi, il contribuente riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi ufficio postale presso il quale, esibendo un documento d’identità, può riscuotere il rimborso in contanti;
• per gli importi oltre 999,99 e fino a 51.645,69 euro, comprensivi di interessi, al contribuente arriva un invito a comunicare le coordinate del proprio conto corrente, unitamente a un modello da compilare e consegnare, entro il termine indicato, a un ufficio postale. Se il contribuente non consegna il modello e non fornisce le coordinate del proprio conto, il rimborso viene eseguito con l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia.