È molto enigmatico quanto accaduto nella giornata di ieri a Petina, sul Monte Figliolo, quando nel pomeriggio è stato ritrovato in alta quota il corpo senza vita di un uomo di circa 30 anni.
A fare l’agghiacciante scoperta un ciclista di Caggiano appassionato di trekking. Allertati, sono giunti sul posto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sala Consilina, agli ordini del Capitano Davide Acquaviva, i Carabinieri Forestali della Stazione di Petina, comandati dal Maresciallo Mele, e quelli della Stazione di Teggiano, guidati dal Maresciallo De Cianni.
Lo sventurato sarebbe caduto da un promontorio alto circa 30 metri e, con molta probabilità, il suo corpo giaceva a terra dalla mattina. Delle leggere recisioni sui polsi potrebbero far pensare anche ad un gesto estremo, ma al momento tutto è al vaglio degli inquirenti in attesa che l’esame autoptico faccia luce sulle cause della morte.
Sul cadavere, dalla carnagione medio scura o comunque abbastanza abbronzata e connotato da una corporatura atletica, non sono stati trovati documenti di identità né un telefono cellulare. Indossava dei pantaloni lunghi, una t-shirt, delle scarpe adatte al trekking e aveva con sé uno zaino. Un uomo dall’aspetto curato, stando ai primi riscontri, ma di cui non si conosce il cammino. Potrebbe essere partito da qualche vicino paese del comprensorio, ma anche aver camminato per decine di km prima di raggiungere i monti di Petina.
Si indaga a tutto campo, dunque, anche per trovare un’ipotetica automobile con cui l’uomo abbia raggiunto il territorio. Intanto la salma, dalla tarda serata di ieri, si trova nell’obitorio dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, in attesa di disposizioni da parte della Procura di Lagonegro che ha aperto in merito un fascicolo.
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