Dopo mesi di disagi e di blocchi della raccolta dei rifiuti, arriva la nota di denuncia da parte del Comune di Santa Marina alla Procura della Repubblica competente per l’ennesima interruzione dell’attività dello Stir, l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani di Battipaglia, che sta causando una nuova emergenza rifiuti in provincia di Salerno, mettendo in ginocchio soprattutto quei Comuni che hanno orientato la loro economia verso il turismo e che soprattutto in questo periodo vedono aumentare la popolazione in modo esponenziale.
“L’impianto funziona in maniera ridotta e discontinua ormai da mesi – spiega il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato – e i Sindaci dei Comuni coinvolti si sono visti costretti a sospendere ciclicamente la raccolta della frazione differenziata dopo i ripetuti caos basati essenzialmente su presunti motivi logistici, organizzativi ed economici, derivati della situazione di crisi in cui versa la società provinciale Eco Ambiente, gestore dello Stir. Questa volta è un rogo a comportare la chiusura dell’impianto. È notorio che questa continua ed ormai strutturale emergenza ha comportato l’insediamento, nella zona circostante, di numerosi impianti privati di conferimento dei rifiuti, che praticano prezzi notevolmente più alti e dove alcuni Comuni, in piena emergenza, sono costretti a conferire la frazione secca con un notevole aggravio dei costi che ricadono, inevitabilmente, sui cittadini. È di lapalissiana evidenza che in un territorio e in un settore dove le organizzazioni malavitose la fanno da padrone, il sospetto della consecutio logica tra causa ed effetto sorge spontanea”.
“Non è più tollerabile – continua Fortunato- che sia, ancora una volta, la Regione Campania e dico solo la Regione Campania ed in particolare la provincia di Salerno a subire le infauste conseguenze di una emergenza rifiuti. È evidente che in tutto questo pesa anche e soprattutto l’indecoroso spettacolo di incapacità istituzionale dell’Amministrazione Regionale della Campania, responsabile del ciclo integrato dei rifiuti, con a capo il Presidente De Luca, incapace di realizzare un concreto piano di riordino del ciclo dei rifiuti ed impotente rispetto ad una situazione emergenziale che ha ormai del grottesco. È necessario che le Autorità Nazionali Anticorruzione e le Autorità Giudiziarie verifichino, ognuno per le proprie competenze, eventuali responsabilità gestionali e politiche, nonché la presenza di eventuali infiltrazioni mafiose corresponsabili di questo continuo e non più tollerabile stato di emergenza”.
– Chiara Di Miele –