Una serata carica di emozioni e suggestioni. La comunità di Sanza ha voluto così ricordare a 161 anni dalla Spedizione di Sapri, la tragica fine del sogno unitario di Carlo Pisacane.
In piazza Cavour, con la partecipazione di centinaia di persone, giovani attori hanno portato in scena la rappresentazione “Pisacane: un sogno” per la regia di Annamaria Loguercio. Carlo Pisacane, interpretato magistralmente da Antonio De Mieri, ed i suoi fedelissimi compagni di sventura, hanno emozionato e commosso il pubblico presente.
Un successo dunque l’iniziativa promossa dall’associazione Sapienza onlus, nata per raccogliere fondi a beneficio di bambini ospedalizzati. Prezioso il contributo del maestro Pino Pinto e dei suoi collaboratori per le suggestive musiche ed i giochi di luce che hanno accompagnato la messa in scena di una versione nuova, inedita, dei fatti che furono.
Una serata che ha preso il via con il ricordo del maestro Peppino Laveglia, recentemente scomparso, storico locale ed appassionato delle vicende risorgimentali. Un profilo tracciato dal giornalista Lorenzo Peluso che ha poi delineato i fatti e gli accadimenti di quel 2 luglio 1857. Emozionate la Spigolatrice di Sapri, interpretata dalla bravissima Mariagrazia Pisano. Un ricordo ed una ricostruzione di ciò che accadde quel 2 luglio 1857 alle porte dell’abitato di Sanza quando Pisacane ed i suoi, scampati all’eccidio del giorno prima alle mura della Certosa di Padula, si imbatterono nella Guardie urbane, scambiati per briganti ed assassini.
“Occorre ricostruire una storia che per molti anni non ha raccontato la verità – ha affermato il sindaco Vittorio Esposito – la Spedizione di Sapri, con molta probabilità, pagò a caro prezzo la mancanza di un’informazione mai giunta nella pienezza della sua efficacia alla popolazione locale, che era assolutamente ignara dei moti unitari e delle gesta che si stavano sviluppando nel Paese. Nessuno sapeva dell’arrivo di Pisacane e dei suoi intenti. Il popolo di Sanza fu ingannato e dunque non fece altro che provare a difendere i propri averi e le loro famiglie, dalla minaccia di briganti che arrivavano per depredare le loro case. Questo gli era stato raccontato e questo fu l’epilogo di una vicenda tragica per la comunità di Sanza”.
“Dunque il nostro lavoro di ricostruzione storica – ha concluso il sindaco – va nella direzione di raccontare finalmente la verità dei fatti. Ciò che accadde quel giorno e perché. Questa serata, e la bravura di questi ragazzi, è un punto fermo nel percorso di riaffermazione di una verità che va riportata alla luce”.
Una piazza Cavour, stracolma di gente dunque, per una serata di beneficienza, arricchita poi dall’esibizione del Gruppo Folk città di Caggiano.
– Annamaria lotierzo –