I sindacalisti della Uil Fpl Salerno in prima linea per difendere i livelli essenziali di assistenza all’ospedale di Polla. I rappresentanti di categoria, dopo alcuni giorni di riflessione, hanno deciso di chiamare in causa l’Asl per chiedere che si assuma le proprie responsabilità nei confronti della comunità del Vallo di Diano.
“Siamo a conoscenza che a breve inizieranno i lavori di adeguamento dei locali per l’installazione della nuova Tac e per il nuovo mammografo – spiegano i sindacalisti Enza Cirigliano, Luigi Piccolo Esposito, Antonio Cervone e Vincenzo D’Alto – ma la carenza del personale medico, allo stato attuale, in grado di dare solo risposte alle esigenze dei reparti e alle prestazioni di Pronto soccorso, è nell’impossibilità di effettuare prestazioni radiodiagnostiche per l’utenza esterna. Da oltre un anno gli utenti del Vallo di Diano, non possono fare in ospedale un’ecografia e una semplice radiografia. Questo li porta ad effettuare le suddette prestazioni in strutture convenzionate o, peggio ancora, in Basilicata”.
Secondo la Uil Fpl, il reparto Pediatria, opera con pochi medici alcuni dei quali vengono a fare turni, organizzandosi alla meglio in quanto già strutturati presso altra struttura.
“Il Pronto soccorso vede una situazione assurda per la carenza di medici con turni effettuati per la maggiore da medici non strutturati – proseguono – Oramai è diventata una scorciatoia per l’utenza esterna, visto l’impossibilità dell’ente di erogare prestazioni esterne. Carenza di personale infermieristico, costretto ad effettuare turni sotto organico minimo, con il sopraggiungere delle ferie estive si rischia il collasso del servizio, rischiando di non garantire i livelli essenziali di assistenza”.
La Neurologia, per il sindacato, vive inoltre una carenza di medici ormai diventata la normalità ed è in scadenza l’incarico di uno dei medici e questo non fa che portare indietro nel tempo, in quanto nulla si risolve.
“Vorremmo, inoltre, ci si rendesse conto che nel suddetto reparto non esiste un tecnico di Neurofisiopatologia – dichiarano poi – di quanto sia disagevole per un bambino affetto da patologia in cui necessita di elettroencefalogramma, essere trasportato in ambulanza presso l’ospedale di Eboli”.
Il reparto di Fisiopatologia Respiratoria, denunciano, pur essendo una branca specialistica lavora con due soli medici strutturati, compreso il responsabile, e con uno specialista ambulatoriale a 12 ore, nonostante lo stesso sia reparto di supporto alla Rianimazione, in quanto fa le ventilazioni non invasive, evitando che i pazienti finiscano intubati, supporto alla stessa, anche per i pazienti stubati che necessitano di continuare la ventilazione non invasiva. Anche con una grave carenza di medici si trattano centinaia di pazienti in ossigenoterapia e si praticano prestazioni tipo la Pletismografia, altrimenti praticabile a Scafati.
“Quello di Polla è situato su un’arteria autostradale e con una propria utenza ha un reparto di Ortopedia e Traumatologia con tre soli medici compreso il responsabile, di cui due di loro in prossimità di pensionamento, nello stesso reparto è inesistente la reperibilità notturna o festiva specialistica, in molti turni giornalieri viene effettuata guardia medica interdivisionale. Non parliamo poi del reparto di Medicina dove si sta tamponando con un medico ad incarico per effettuare i turni. Tamponare, in un ospedale il personale deve poter lavorare in serenità per offrire il meglio di se stesso a chi soffre e non certo preoccuparsi di come organizzare i turni senza creare disservizi all’utenza. Infine, c’è un reparto di Urologia con quattro medici compreso il responsabile e un litotritore che ancora non arriva, la cui gara è in corso da circa due anni. Con l’acquisto dello stesso si potrà effettuare Il trattamento della calcolosi, questo consentirebbe al nostro ospedale di istituire lo “Stone Center”, unico del Sud Italia. L’ambulatorio di Cardiologia e quello di Endocrinologia sono a dir poco inesistenti. Le professionalità esistono, la voglia di lavorare e offrire servizi sempre più all’avanguardia è tanta, ma nessuno sembra voglia ascoltarci”.
Il piano ospedaliero prevedeva per il “Curto” di Polla un servizio di oncologia, ma questo pare essere rimasto lettera morta, nonostante il territorio valdianese sia ad altissimo rischio di incidenza di malattie tumorali, e dove, purtroppo, si è costretti ai viaggi della speranza. Da qui, la decisione della Uil Fpl provinciale di chiedere all’Asl il reclutamento di personale medico, nell’immediato, soprattutto per i reparti e servizi critici.
“Vorremmo non vedere più le migrazioni in altre regioni – concludono – Vogliamo anche noi essere produttivi, vogliamo anche noi dare dignità a un territorio, vogliamo che anche i cittadini del Vallo di Diano possano godere del loro diritto alla salute, vivendo anche la malattia con la dignità che un popolo civile merita. Chiediamo il potenziamento dei servizi territoriali del distretto sanitario di Sala Consilina baluardo della prevenzione. Se ne sente tanto parlare, eppure per i cittadini del Vallo di Diano ‘Prevenzione’ spesso è solo un’utopia”.
– Miriam Mangieri –