Dovrà scontare la pena dell’ergastolo Pasquale Cammarosano, l’ex direttore dell’Ufficio Postale di Massa di Vallo della Lucania che nel marzo del 2001 uccise il 50enne Camine Novelli, correntista del piccolo ufficio. Ieri la Corte di Cassazione ha confermato sia la sentenza dei giudici di primo grado che quella dell’Appello, accogliendo così la richiesta del procuratore generale che aveva chiesto l’ergastolo per Cammarosano.
L’ex direttore è stato ritenuto colpevole dell’omicidio dopo articolate indagini condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Vallo della Lucania, suffragate dalla corrispondenza, accertata dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, delle sue impronte digitali con quelle rilevate sui sacchi di plastica che contenevano il cadavere di Novelli, ritrovato incaprettato e nascosto in due sacchi la mattina del 7 marzo 2001 sul ciglio di una strada di Moio della Civitella. L’intuizione investigativa è sorta per l’aver messo in relazione il comportamento tenuto da Cammarosano nel 2009 quando fu arrestato perché, agevolato dall’essere direttore dell’ufficio postale di Massa, aveva sottratto un’ingente somma dai conti correnti di ignari cittadini e l’ammanco dai conti postali di Novelli di circa 142.000.000 di lire, mai ritrovati. Le denunce dei clienti in merito agli ammanchi diedero poi il via alla serie di indagini a carico di Cammarosano.
Nel maggio del 2016 la Corte di Assise di Salerno ha condannato l’uomo all’ergastolo per il reato di omicidio volontario aggravato ed occultamento di cadavere. La sentenza è stata confermata ieri pomeriggio anche dalla Suprema Corte che ha così messo la parola fine alla lunga vicenda giudiziaria.
– Chiara Di Miele –
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