Nella notte dello scorso 25 marzo un particolare quanto insolito avvistamento nel Vallo di Diano ha stupito e preoccupato quanti, intorno alle 3.30, hanno notato uno strano oggetto seguito da una lunga scia luminosa solcare il cielo. La luce è stata avvistata per qualche minuto, in seguito è scomparsa dietro le montagne. Il mattino seguente sono state diverse le testate giornalistiche che hanno riportato di un simile avvistamento anche in altre zone del Paese, in particolar modo nel Lazio e in Toscana oltre che in varie località della provincia di Salerno. In tanti pensarono alla stazione cinese Tiangong 1 che però il 2 aprile è rientrata in atmosfera cadendo nel Pacifico meridionale.
Ondanews, nei giorni seguenti, ha contattato l’Aeronautica Militare per tentare di ricevere qualche risposta in merito al singolare evento. Soltanto dopo circa 3 mesi, grazie alla gentile disponibilità del Tenente Colonnello Andrea De Marco, Stato Maggiore dell’Aeronautica – Reparto Generale Sicurezza, 1° Ufficio Attività Informative Difensive e Abilitazioni di Sicurezza, Capo 2^ Sezione, e del Sottotenente Palma Convertini del 2° Ufficio Pubblica Informazione – Relazioni con i media giornalistici, la redazione ha avuto delle spiegazioni ufficiali. I lunghi tempi di attesa sono stati dettati appunto dalla meticolosità con cui l’Aeronautica studia questo genere di evento prima di fornire informazioni a riguardo. Da premettere che il 25 marzo furono dei carabinieri in servizio presso la Compagnia di Amalfi a segnalare ufficialmente all’Aeronautica di aver avvistato nei cieli di Atrani la strana scia. Esiste, infatti, un vero e proprio “modulo di avvistamento” di cui l’Aeronautica ha fornito ogni Stazione dell’Arma sul territorio nazionale che consente di descrivere in maniera dettagliata ciò che cittadini o militari hanno avvistato nei cieli.
“L’evento del 25 marzo è stato catalogato come ‘oggetto volante non identificato’ – ci spiega il Tenente Colonnello De Marco – ciò vuol dire che non siamo stati in grado di dare una spiegazione esatta al fenomeno. Dopo aver ricevuto la segnalazione ed effettuato una prima analisi nel Reparto Generale Sicurezza, abbiamo interessato i Comandi che possono darci risposte, tra cui quello della Squadra Aerea responsabile per la difesa dello spazio aereo, di controllo del traffico aereo e di attività meteo. In seguito all’attività di controllo, che richiede diverso tempo, dal verbale della commissione non sono emerse in quella fascia oraria, in quella data e in quella zona risultanze di traffico aereo, violazioni dello spazio aereo nazionale, segnalazioni riguardanti la sicurezza del volo o fenomeni meteo che potessero essere riconducibili a quell’evento. Di fatto per l’Aeronautica Militare l’evento è catalogato come ‘oggetto volante non identificato’“.
I militari, però, hanno approfondito anche una serie di aspetti che non sono di diretta competenza dell’Aeronautica. “Abbiamo dedotto tramite esperti – continua il Tenente Colonnello – che potrebbe trattarsi con alta probabilità del rientro del terzo stadio del vettore Soyuz, uno dei tre motori della navicella che, dopo averla portata in atmosfera si sgancia da quest’ultima e rientra. Quel rientro sostanzialmente è avvenuto sopra il nostro Paese e incrociando questi dati si può affermare che quella scia possa corrispondere a questo evento“.
Capita spesso, come spiegato dall’ufficiale dell’Aeronautica, che dopo segnalazioni simili a quella del 25 marzo questo genere di fenomeni vengano catalogati come “oggetto volante non identificato”. “L’Aeronautica – sottolinea De Marco – si occupa di ciò dal 1978, quando ci fu un’ondata di avvistamenti e l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti accentrò la gestione della materia. Solo in due casi, da quella data, siamo riusciti ad abbinare con certezza l’evento osservato a qualcosa di spiegabile. Si tratta di un caso di ‘fulmini globulari’ nel 2010 in provincia di Firenze e di un avvistamento del dicembre 2012 in provincia di Bologna che fu poi abbinato ad un pallone eliostatico. In altri due casi invece abbiamo dato una possibile spiegazione ma non c’è certezza assoluta“.
– Chiara Di Miele –
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25/3/2018 – Strana scia luminosa avvistata nel cielo del Vallo di Diano. Si pensa alla stazione cinese Tiangong 1