Il Comitato pendolari Vallo di Diano, venuto a conoscenza che i bus sostitutivi di andata e ritorno delle linee veloci Trenitalia per Eboli e Napoli a partire dal prossimo 2 luglio subiranno un’aggiunta di percorrenza e di orario, ha inviato una lettera di denuncia all’assessore al Turismo della Giunta regionale della Campania, Corrado Matera, al consigliere delegato alla Mobilità per la Provincia di Salerno, Paolo Imparato, al Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Raffaele Accetta, al Presidente del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano Alburni, Tommaso Pellegrino e a tutti i sindaci del Vallo di Diano. Gli Uffici preposti sia amministrativi che tecnici hanno, infatti, autorizzato la fermata dei bus presso la Stazione di Contursi Terme, per realizzare un’integrazione all’offerta del servizio ferroviario esistente.
“È stato uno scippo ‘istituzionale’ – si legge nella nota – L’Autorizzazione è stata concessa senza alcun preavviso, senza alcuna consultazione, senza alcuna condivisione. Maggiori disagi saranno causati non solo ai lavoratori e agli studenti che quotidianamente si spostano su Eboli, Battipaglia, Agropoli, Salerno e Napoli, ma andrà a vanificare quanto di buono è stato fatto per incentivare l’interscambio con i visitatori dei siti culturali, ambientali, religiosi valligiani e con gli usuifruitori delle coincidenze con i Frecciarossa, Italo ed autolinee ministeriali su Salerno e Napoli”.
Il Comitato denuncia in particolare il fatto che, a causa dell’aggiunta della nuova fermata, ci saranno meno posti a sedere e che tutto ciò alimenterà frizioni, ostracismi, disagi tra gli utenti, ed una maggiore probabilità di viaggiatori lasciati a terra, prolungate attese e dispendiose alternative, ritardi nell’effettuazione del servizio e perdita delle coincidenze.
“Se questa eventualità accadrà – prosegue il Comitato – si aggiungerà tutto ciò alle altre angherie, soppressioni di servizi ed uffici che le popolazioni del Vallo di Diano stanno subendo, contribuirà fortemente ad indebolire i Comuni posti ai confini più lontani della nostra provincia, accrescerà la sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni e sarà un altro tassello che concorrerà alla fuga verso altre città, regioni più confacenti alla umana vita quotidiana. Chi viaggia così lunghe percorrenze meriterebbe ben altra considerazione e salvaguardia dagli enti preposti e valido apprezzamento per aver scelto di vivere nei territori dei nostri avi”.
Alla luce di queste considerazioni, il Comitato chiede a tutte le Autorità competenti di “realizzare ogni iniziativa necessaria per tutelare gli interessi primari della comunità valdianese“.
– Miriam Mangieri –