In questi giorni il nuovo ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato una circolare alle Regioni in cui chiede entro 15 giorni risposte chiare sull’effettiva attuazione del Piano nazionale liste d’attesa, fermo all’edizione 2010/2012 e in via di aggiornamento, e su tutte le criticità o le inadempienze ancora presenti in questo ambito. Si tratta, nello specifico, della richiesta di informazioni urgenti sull’organizzazione e sulla gestione delle liste d’attesa, dalle prenotazioni al Cup alle informazioni ai cittadini, fino ai controlli sui volumi di prestazioni erogati in libera professione intramuraria (Alpi). Prima di aggiornare il Piano nazionale il Ministero della Salute vuole dunque avere un quadro preciso dell’attuale situazione vissuta dai vari territori regionali del Paese.
La Regione Campania, in particolare, si è dichiarata impegnata senza soste nella riduzione dei tempi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie, così come priorità su tutti i fronti dei livelli essenziali di assistenza. Dall’Ente guidato dal governatore Vincenzo De Luca fanno sapere che “si sta raggiungendo, dati alla mano aggiornati (non quelli del 2015), miglioramenti straordinari. In particolare sulle liste d’attesa“.
Secondo questi dati, per una visita oculistica la media di attesa in Italia è di 88,3 giorni, mentre in Campania è di 28 giorni. Per una visita ortopedica sono 55,6 i giorni di media nazionale e 18 in Campania, mentre per una gastroscopia si attendono mediamente in Italia 88,9 giorni contro i 30 della Campania. Per effettuare una spirometria in Italia si attendono in media 43,9 giorni contro 25 giorni della Campania e per un’ecocardiografia si passa dai 70,3 giorni della media nazionale contro i 48 di quella campana.
E’ alta la differenza di giorni di attesa anche per una ecotiroide (57,6 giorni di media nazionale e 20 di attesa per la sanità regionale campana), così come per praticare una colonscopia (96,2 giorni mediamente in Italia e 49 in Campania). Per effettuare una coronarografia la media nazionale è di 47 giorni contro i 21 della Campania.
– Chiara Di Miele –