Continua, con particolare interesse, la campagna di prevenzione del diabete presso il Centro Analisi Chimico Cliniche Biochimica del dottor Virginio Albanese nelle sedi di Padula, Atena Lucana, Piaggine ed Olevano sul Tusciano. Fino al 31 maggio è possibile effettuare un controllo della glicemia, emoglobina glicata, insulina ed indice HOMA.
“Tra le malattie metaboliche – spiega la dottoressa Laura Vegliante – il diabete è sicuramente la più nota e con molta probabilità anche la più diffusa. Non si parla di una una vera e propria patologia ma di un insieme di condizioni croniche caratterizzate soprattutto da iperglicemia (elevata concentrazione di glucosio nel sangue). Tali condizioni sono dovute al malfunzionamento delle cellule pancreatiche deputate alla produzione di insulina, che causa una ridotta disponibilità di tale ormone o ad un aumento della resistenza all’insulina da parte dei tessuti periferici. Ricordiamo che l’insulina è l’ormone che mantiene costante la concentrazione di glucosio nel sangue. La più recente classificazione proposta dall’OMS prevede la suddivisione del diabete in: diabete di tipo 1 la cui causa di fondo è un malfunzionamento del sistema immunitario, il quale, riconoscendo come estranee le cellule pancreatiche le distrugge portando ad un totale deficit di insulina. In questo caso la terapia a base di insulina è univoca e non eliminabile per tutta la vita. Il diabete di tipo 2 caratterizza,invece, pazienti che conservano una certa funzionalità delle cellule pancreatiche ma presentano una scarsa sensibilità dei tessuti periferici all’insulina“.
Il Centro Analisi Chimico Cliniche Biochimica ha dedicato il mese di maggio proprio allo screening sul diabete che prevede esami della glicemia, emoglobina glicata, insulina ed indice HOMA. Una caratteristica sempre presente nel diabete mellito è l’iperglicemia. La glicemia a digiuno nel paziente diabetico è maggiore a 126 mg/dl. In condizioni di normalità dovrebbe essere inferiore a 110 mg/dl. Se si considera la glicemia dopo 120 minuti dal carico orale di glucosio è superiore a 200 mg/dl nei pazienti diabetici, in condizioni di normalità, invece, dovrebbe essere inferiore a 140 mg/dl.
L‘insulina è l’ormone che consente il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, impedendo cosi che la sua concentrazione ematica (glicemia) aumenti troppo. L’emoglobina glicata consente di valutare a grandi linee l’andamento della glicemia negli ultimi due o tre mesi. Il glucosio è uno zucchero che può legarsi in modo irreversibile a una parte specifica dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi (che hanno vita media di circa 120 giorni), formando l’emoglobina glicata. Tanto più alta è la concertazione ematica di glucosio tanto maggiore risulta la percentuale di emoglobina glicata
Considerando le concentrazioni sieriche di glucosio e insulina a digiuno si valuta l’indice HOMA, utilizzato per valutare l’insulino resistenza, condizione in cui l’insulina non riesce ad esercitare la sua azione per una carenza numerica o funzionale di recettori. L’insulino resistenza rappresenta spesso l’anticamera del diabete, perché in risposta a tale condizione l’organismo mette in atto un meccanismo compensatorio basato sull’aumentato rilascio di insulina. Se nelle fasi iniziali questa compensazione è in grado di mantenere la glicemia a livelli normali, in uno stadio avanzato le cellule pancreatiche non riescono più ad adeguarne la sintesi causando un aumento della glicemia. Si arriva infine alla fase conclamata, in cui l’ulteriore riduzione della concentrazione di insulina, dovuta al progressivo esaurimento delle cellule pancreatiche determina la comparsa di iperglicemia anche a digiuno.
– Chiara Di Miele –