Si è svolto questa mattina, presso il Complesso monumentale delle SS. Pietà di Teggiano, l’incontro operativo che ha avuto come tema la “Proposta di gestione sulla problematica del randagismo nei comuni aggregati su vasta area”. L’evento è stata organizzato dal dottore Vincenzo Caputo in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana e Veterinaria.
I saluti iniziali sono stati affidati al presidente del Consiglio comunale di Teggiano Vincenzo D’Alto, al direttore del Servizio Veterinario Giuseppe Fornino e al presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta. A moderare il tutto è stato è stato il presidente della Fondazione MidA Franco D’Orilia.
“Perché volete mandare i cani in canile? In una galera? Spending review significa spendere meglio, fare assistenza è tutt’altro perché questa è gestione – afferma Vincenzo Caputo – Voi sindaci dovete fare il vostro lavoro e le associazioni protezionistiche sono una risorsa se si collabora insieme perché solo loro non possono farcela. I canili pubblici sono uno strumento molto basso e non si deve investire su queste strutture. Il cane non vuole il giardino ma il suo padrone, il cane non si da in adozione il primo giorno e si affida a persone sbagliate. I sindaci devono mettere in piedi strategie. Basta anche prendere un camioncino con un volontario o veterinario e un uomo delle Polizia Municipale, girare per il territorio, iscrivere all’anagrafe e sterilizzare i cani. Agli uomini della Polizia Municipale vorrei dire che un minuto del vostro tempo vale quello del servizio sanitario che si è dimenticato. Area vasta significa che ognuno fa il suo, poi vi mettete d’accordo e fate l’anagrafe con l’ASL che è unica”.
All’incontro erano presenti anche i sindaci o rappresentanti dei vari Comuni del Vallo di Diano, i responsabili della Polizia Municipale, le associazioni animalistiche, i veterinari, i direttori e dirigenti dei Servizi Veterinari dell’ASL Salerno e i rappresentanti del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
– Annamaria Lotierzo –