Alla fine del 2017 Ondanews si è occupata dell’Unità Operativa di Odontostomatologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, guidata dal dottor Giovanni Pentangelo, scoprendo quanto in quel periodo l’Asl Salerno stava puntando su un reparto che, dopo una fase sperimentale durata 2 anni, era ufficialmente divenuto una struttura definitiva del presidio valdianese. A distanza di circa 6 mesi l’Unità del dottor Pentangelo è stata ulteriormente potenziata da parte della Direzione Generale dell’azienda sanitaria grazie all’arrivo di un secondo medico e di nuove attrezzature che hanno permesso di trattare sempre più casi particolari presenti non solo nel territorio ma anche in quelli limitrofi della Basilicata e del nord della Calabria.
Ad oggi il “Curto” è l’unico presidio dell’Asl Salerno a godere di un’Unità di Odontostomatologia presso cui vengono effettuati particolari e complicati interventi, con una grossa attenzione alle lesioni precancerose del cavo orale. Di recente, infatti, è stato effettuato su un paziente con un complesso quadro sistemico un delicato intervento di rimozione di numerose radici necrotiche e granulomi grazie all’équipe guidata dal dottor Pentangelo con il supporto di quella anestesiologica del “Curto”, con il dottor De Angelis, oltre a strumentisti e infermieri del presidio ospedaliero.
“Ora – spiega il dottor Pentangelo ad Ondanews – abbiamo la possibilità di curare i nostri pazienti non collaboranti senza doveri spostare in altre sedi. Ci sono pazienti che, senza narcosi, non riuscirebbero ad essere sottoposti ad un intervento odontoiatrico“.
Presso l’Unità Operativa vengono trattati, infatti, pazienti anziani, pazienti a rischio per patologie sistemiche, pazienti oncologici (positiva la collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli), quelli non collaboranti perchè, ad esempio, affetti da ritardi mentali o deficit neurologici, ma anche bambini e adulti inviati dai medici di base e dagli odontoiatri del territorio per interventi di chirurgia ondontostomatologica. I primi di questi hanno preso il via a gennaio con il decorso post-operatorio all’interno del reparto di Chirurgia dell’ospedale. “Esiste una forte sinergia tra l’ospedale e il territorio – sottolinea il responsabile dell’Unità Operativa – sono infatti continui i contatti della nostra struttura con i medici di base e con gli odontoiatri che ci inviano pazienti che, per vari motivi, non possono essere trattati in studio“.
“Ci sono Regioni o Asl – conclude Pentangelo – che non prevedono attività di questo genere e così milioni di italiani non possono avere assistenza odontoiatrica, un settore a cui il Servizio Sanitario Nazionale ha tradizionalmente dedicato un impegno limitato“.
– Chiara Di Miele –
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