Ieri a Polla, presso la Sala Consiliare del Comune, si è riunito il Consiglio comunale in seduta straordinaria. Tre i punti all’ordine del giorno: valori orientativi delle aree fabbricabili sul territorio comunale, approvato a maggioranza, modifiche e integrazione del Regolamento per l’adozione dei cani randagi ritrovati sul territorio comunale e adozione della Nuova Carta dei Diritti della Bambina.
Le modifiche da apportare al regolamento per l’adozione dei cani randagi sono state suggerite dal consigliere di maggioranza Giuseppe Curcio, in particolare queste prevedono l’aggiunta di quattro articoli e la possibilità per i cittadini residenti nel Comune pollese di adottare dei randagi ottenendo degli sgravi fiscali fino ad un massimo di 200 euro all’anno. Tale previsione consente di perseguire un duplice obiettivo, incentivare l’adozione dei cani e consentire al Comune di ridurre le spese per il mantenimento degli stessi. È stata, poi, prevista la possibilità di adozioni anche da parte di enti ed associazioni.
“Naturalmente per poter usufruire delle agevolazioni ci sono delle regole da osservare, quali la cura dell’animale. – ha spiegato il consigliere Curcio – Lo sgravio fiscale dura per tutta la vita del cane. Alla fine di ogni anno è sufficiente presentare un certificato sullo stato di buona salute dello stesso”.
Le modifiche al Regolamento sono state approvate all’unanimità, allo stesso modo è avvenuta l’adozione della Nuova Carta dei Diritti della Bambina da parte dell’assise civica, su proposta dell’Associazione FIDAPA BPW – Sezione di Montesano.
La versione originale della Carta è stata presentata ed approvata durante il Congresso della BPW Europa, svoltosi a Reykjavik nel 1997. La Nuova Carta si compone di nove articoli e mira ad affermare e tutelare i diritti delle donne sin dalla nascita.
“Ho letto gli articoli e sono più che condivisibili – ha affermato il consigliere di maggioranza Giovanni Corleto – ma sarebbe bello se venisse adottata anche una Carta del Bambino perché sono gli adulti a creare differenze”.
– Miriam Mangieri –