Il 17 aprile il Giudice del Tribunale di Lagonegro, il dottor Maffei, ha condannato per stalking un uomo di Polla, A.V., ad un anno e sei mesi di reclusione. La sua vittima è stata la sua ex compagna, R.D.L., sempre di Polla, assistita in giudizio dall’avvocato Rosy Pepe.
La donna si è costituita parte civile nel procedimento penale ed è stata, nel periodo del reato consumato, coadiuvata dalle forze dell’ordine e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. I fatti risalgono allo scorso anno, dunque è stata positivamente celere la risposta fornita dal Tribunale di Lagonegro tramite la condanna dello stalker.
Esprime enorme soddisfazione per i tempi rapidi di risoluzione del procedimento l’avvocato Pepe. “Abbiamo avuto – dichiara ad Ondanews – una prontissima risposta di giustizia. Quella che ogni donna vittima di stalking attende. Siamo uno dei pochi tribunali a venire velocemente incontro a questa istanza. Ci tengo inoltre ad evidenziare la particolare attenzione prestata dai Carabinieri a questo caso e dalla Procura stessa che, a sua volta, ha fatto la stessa cosa anche grazie alla presenza di un sostituto procuratore che si interessa quasi esclusivamente di reati di natura familiare e di quello di stalking“.
Anche il Comitato se non ora quando-Vallo di Diano volge un particolare plauso al Tribunale di Lagonegro, sezione Penale, “perché il suindicato processo si è svolto in tempi celerissimi. E’ fonte di nostra precipua soddisfazione la circostanza che ci sia stata una proficua collaborazione tra chi è deputato istituzionalmente al contrasto della violenza di genere. Le donne che la subiscono sempre più devono essere indotte da buone prassi a credere di poterne uscire e di avere conseguentemente giustizia. Difatti siamo fermamente convinte che solo l’accoglimento del loro grido d’aiuto possa sollecitarle ad emanciparsi da una vita fatta di abusi, sopraffazione e violenza. Questa sentenza va nella direzione giusta, perché il correlato giudizio immediato, consentendo alla vittima di stalking di avere una sentenza in tempi brevi, ha permesso alla donna di ricevere pronta soddisfazione alla sua richiesta di giustizia“.
– Chiara Di Miele –