Si è tenuto ieri pomeriggio presso il Convento di Sant’Antonio a Polla il convegno dal titolo “Nel regno del fango. Speleo-archeologia della Grotta di Polla”.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli studi che dal 2012 l’Università del Molise sta conducendo all’interno della grotta di Polla. Diverse sono state le difficoltà per entrare ed esplorare la grotta a causa delle enormi quantità di fango presenti. La grotta presenta un accesso piuttosto ristretto e quattro sale. All’interno sono stati rinvenuti diversi reperti che probabilmente risalgono al Neolitico e alla prima età del Bronzo. È stata scoperta anche un’area sepolcrale di cui è possibile ricostruire il rito funerario.
“Grande lavoro di valorizzazione di un territorio straordinario come il nostro, di investimento e di ricerca, anche grazie all’importante contributo della Fondazione MIdA – afferma Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni – La priorità è pensare a come investire bene le risorse per valorizzare il territorio. Il discorso legato alle grotte è un punto di interesse notevole per chi visita i nostri luoghi e quindi per il turismo“.
“Il sito di Polla – afferma il sindaco Rocco Giuliano – è forse uno dei più importanti della provincia. Ci impegneremo a trovare le risorse per valorizzarlo”.
“C’è stato un grande lavoro di collaborazione tra i due gruppi di ricerca che hanno studiato sia le grotte di Pertosa-Auletta che di Polla – sottolinea il Presidente della Fondazione Mida, Francescantonio D’Orilia – Esiste un territorio che o va avanti insieme o non esiste. Si parte dalla ricerca, dalla conoscenza per un turismo di qualità”.
Le ricerche e gli studi sulla grotta di Polla continueranno ancora nel settembre 2018. Sono, infatti, previsti nuovi interventi.
– Miriam Mangieri –