“Il nostro amore è nato dalle macerie“. È questa la frase scritta sulle bomboniere del matrimonio di Domenico Di Capua e Tonya Giosa, due volontari lucani che si sono conosciuti durante i soccorsi post terremoto ad Amatrice, e si uniranno in matrimonio il 20 dicembre, a Tito, paese della 30enne, per poi andare a vivere a Pietragalla, paese di lui.
L’amore tra una psicologa e un commercialista nato in un campo base della Protezione Civile, a Saletta, una delle frazioni di Amatrice. Il primo incontro è avvenuto il 10 settembre 2016.
Questo il racconto di Tonya: “Ci siamo conosciuti per caso, perché io ero da poco iscritta alla Protezione Civile e lui sarebbe dovuto partire il 3 settembre. Poi un imprevisto ha fatto slittare la partenza al 10, giorno della mia partenza. Mi sentivo grintosa, ma anche timorosa, c’era sofferenza e disperazione, e quando ho avuto bisogno di sfogarmi con qualcuno ho cercato l’abbraccio di Domenico. Che era lì, quasi ad aspettare. In questa cornice nasceva qualcosa tra noi. Il destino ci ha portati lì e non ci ha più fatti separare. Per questo, nello scegliere le nostre bomboniere, abbiamo voluto scegliere Saletta e l’associazione ‘Amici di Saletta’: ci hanno stravolto la vita“.
A proposito di questo progetto, l’associazione ha dedicato alla coppia una giornata di festa a Roma, con un pranzo solidale per salutare i futuri sposi e per la consegna delle bomboniere, realizzate da una fisioterapista originaria di Saletta, Federica Moretti.
Un matrimonio nato dalla solidarietà dei due, che avrà anche scopi benefici: il ricavato delle bomboniere solidali sarà devoluto all’associazione per un progetto che ha l’obiettivo di alimentare un messaggio di speranza per chi ha perso tutto.
Una settimana di volontariato nelle terre terremotate insieme ad un gruppo di lucani. Al ritorno in Basilicata, il loro legame si è rafforzato, dopo un’esperienza dura e di privazione che ha regalato un amore e segnato i loro cuori.
Tra le macerie, insomma, può nascere qualcosa. Nella disperazione c’è la speranza. Loro ne sono un esempio. E si augurano che i tanti colpiti dal sisma possano ritornare a sorridere e vivere la loro vita, anche con il loro gesto benefico.
– Claudio Buono –