La Regione Campania ha approvato il Regolamento sull’utilizzo delle acque potabili ed irrigue oltre a realizzare un vero e proprio catasto dei pozzi a scala regionale.
“Siamo la prima regione italiana ad essersi dotata di un regolamento in materia – dichiara Franco Alfieri, capo della Segreteria del Presidente De Luca e suo delegato all’Agricoltura – andando così a colmare un vuoto normativo nazionale sull’uso dei pozzi per scopi agricoli e zootecnici. Abbiamo apportato una serie di modifiche al regolamento regionale 12/2012, relative alle concessioni di piccole derivazioni, introducendo aspetti innovativi“.
In particolare, in funzione del loro impiego, sono stati previsti nuovi valori di riferimento oltre a quello della potabilità, come il riutilizzo di acque in agricoltura o la possibilità di valutazioni sito-specifiche. Infatti, nel caso in cui le acque destinante al consumo zootecnico o all’irrigazione su colture alimentari non risultino conformi ai valori soglia stabiliti, il loro utilizzo potrebbe essere comunque possibile attraverso la predisposizione di una procedura di valutazione sito-specifica, cosi come proposto dall’Istituto Superiore di Sanità.
Per testare l’efficacia delle modifiche introdotte, è stata eseguita una verifica su circa 1000 campioni di acque destinate ad uso irriguo e zootecnico, prelevati nell’ambito del piano “Campania Trasparente”. Dall’indagine è emerso che oltre il 60% dei campioni utilizzati risulta conforme ai valori limite relativi ad alcuni parametri chimici (ferro, manganese, fluoruri, cloruri, boro, selenio, solfati, zinco, PCE).
– Chiara Di Miele –