Dopo le recenti problematiche che hanno interessato il servizio idrico dei centri abitati del Golfo di Policastro, giungono delle specifiche informazioni all’utenza da parte di Consac Gestioni Idriche “per fare chiarezza – come riferisce la società – sulle diverse ipotesi che, non sempre supportate da elementi tecnici fondati, vengono via via avanzate dai non addetti ai lavori”.
L’acqua utilizzata per alimentare i centri del Golfo di Policastro, a partire dalla tarda primavera, è quella della sorgente Ruotolo, che si trova lungo la costa a sud di Sapri. A partire dal tardo autunno, salvo il protrarsi di periodi di siccità, l’acqua prelevata dalla sorgente Ruotolo viene sostituita da quella proveniente dalla sorgente Faraone di Rofrano, che, in autunno, rilascia normalmente una portata idrica sufficientemente elevata. “Ciò non è stato possibile per l’anno in corso, – fa sapere Consac- data l’insufficienza della portata idrica del Faraone, per cui fino a pochi giorni or sono l’unica risorsa alimentante il Golfo di Policastro è stata quella proveniente dalla sorgente Ruotolo, con la sola esclusione di Scario, alimentato dalla risorsa della sorgente Faraone fin dal mese di settembre“.
L’acqua fornita è sottoposta a verifiche di potabilità periodiche, secondo un piano di controllo concordato con l’ASL. Le relative analisi chimico-fisiche e batteriologiche vengono eseguite sia da laboratori interni di Consac, come previsto dalla legge, che dall’ASL. “Fino al periodo precedente le copiose piogge di inizio novembre, la risorsa idrica di Ruotolo ha sempre presentato tutte le caratteristiche di potabilità – continuano dalla società – Se nel citato arco temporale si sono verificati intorbidamenti dell’acqua distribuita, presso alcune utenze, invero dislocate in maniera molto sporadica negli abitati dell’area in oggetto, ciò è stato determinato non dalle mancate caratteristiche di potabilità della risorsa idrica all’origine, ma dall’obsolescenza di alcuni tratti di condotte idriche interessate. In tali casi, infatti, è stato constatato che al punto di innesto tra condotta pubblica e condotta di derivazione privata, l’acqua conservava le caratteristiche della potabilità, mentre risultava torbida una volta raggiunta l’utenza“.
Sarebbe, dunque, l’obsolescenza della condotta di derivazione a determinare il rilascio di particelle di ferro in acqua, risultando tanto più evidente il fenomeno quanto più l’acqua ristagni nella tubazione (ad esempio durante la notte). “Il problema descritto – spiegano – può essere risolto mediante sostituzione delle condotte in ferro obsolete, che, nella maggior parte dei casi, fanno capo alle utenze servite, e, per una casistica più ridotta, sono relative a brevi tratti di rete pubblica. Di contro, dopo le prime intense piogge del corrente mese, si è verificata una casistica del tutto diversa da quella appena descritta, che ha interessato non sporadiche utenze dislocate in maniera casuale negli abitati, ma ha riguardato l’intero Golfo, con esclusione di Scario. Si è trattato, in questo caso, dell’intorbidamento naturale della sorgente Ruotolo“.
La sorgente ha natura carsica, quindi l’acqua defluente al punto di prelievo attraversa molti chilometri di roccia fratturata, per poi fuoriuscire in un invaso naturale in cui sono ubicate le elettropompe per la captazione e sollevamento fino al serbatoio. Dopo un prolungato periodo di siccità, i condotti carsici si rivestono di un film di materiale calcareo estremamente fine, prodotto dal microsgretolamento delle rocce. Di conseguenza, le prime abbondanti piogge autunnali finiscono con l’introdurre un fenomeno, del tutto naturale, di dilavamento dei materiali fini calcarei accumulatisi, con conseguente intorbidamento dell’acqua. “Immediatamente dopo il manifestarsi dei fenomeni di intorbidamento – spiegano ancora – la struttura operativa di Consac ha provveduto a dirottare verso il Golfo di Policastro un maggiore quantitativo di acqua dalla sorgente Faraone di Rofrano, che nel contempo ha incrementato la portata idrica. In data 13 novembre è stato possibile sostituire la risorsa idrica di Ruotolo con quella del Faraone, che non presentava alcun fenomeno di intorbidamento, a favore degli abitati di Santa Marina ed Ispani. Da tale data, pertanto, i Comuni di Santa Marina e Ispani hanno potuto beneficiare di risorsa idrica senza limiti alle caratteristiche di potabilità. La quantità d’acqua proveniente dal Faraone non è stata però sufficiente a sopperire anche al fabbisogno dei centri abitati di Villammare e Sapri, che hanno continuato e continuano ad essere alimentati dalla sorgente Ruotolo. Per tali ultimi due centri abitati, tenuto conto delle caratteristiche dell’acqua erogata in sorgente, sono stati emessi ‘Avvisi di non potabilità‘, che si ritiene di revocare entro brevissimo lasso di tempo, essendo ormai rientrato il naturale fenomeno dell’intorbidamento“.
Il fenomeno sarebbe quindi tecnicamente risolvibile dotando gli impianti di approvvigionamento dalla sorgente Ruotolo di un sistema di filtrazione-potabilizzazione, di cui è stato richiesto il finanziamento alla Regione Campania.
– Chiara Di Miele –
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