Continua a far discutere la decisione del sindaco di Eboli, Massimo Cariello, di autorizzare il seppellimento di una donna di fede islamica, in un’area sconsacrata del cimitero, situata fuori dalle mura del camposanto. La donna si è spenta il 13 ottobre scorso e da quattro giorni la salma aspettava di essere seppellita, quando il sindaco Cariello ha provveduto a valutare il caso e ad emanare un’ordinanza sindacale per poter tumulare la donna nell’area cimiteriale di Eboli.
L’ordinanza ha spinto il senatore di Forza Italia Franco Cardiello a segnalare il caso al Ministero dell’Interno chiedendo di verificare la legittimità e la conformità alla legge dell’atto del sindaco.
“Quanto sta accadendo ad Eboli non ha precedenti in Italia – ha affermato Cardiello – La morte, come scriveva Totò nella celebre poesia ‘La livella‘, dovrebbe sanare tutte le diversità. Contraddicendo questo assunto, e in nome di un politicamente corretto che spesso cede il passo a ogni richiesta di chi liberamente professa in Italia la sua fede religiosa, senza che vi sia alcuna reciprocità nel suo Stato di origine, il sindaco di Eboli ha accolto il reclamo di chi non voleva confondere la propria defunta con i cristiani”.
“Seppellire un corpo in un’aiuola comunale, in nome della diversità religiosa, è una scelta che lede i principi costituzionali oltre che configurare una condotta perseguibile sotto altri aspetti – ha rincarato la dose il senatore forzista – È stato creato un precedente pericoloso tale che in tutta Italia gli appartenenti a religione diverse da quella cristiana potranno decidere con discrezionalità di essere seppelliti in giardini pubblici oppure sotto il proprio condomino“.
A queste affermazioni ha risposto la figlia della donna, Chakir Fatiha, vicepresidente della Consulta per gli immigrati di Salerno. “Il senatore nel comunicato stampa, cita una delle più belle poesie di Totò, ‘La Livella’, dimenticandone però la morale:’Siamo tutti uguali dinanzi alla morte‘. Sì, siamo tutti uguali qualunque sia l’origine la tradizione o la cultura di appartenenza – ha contestato Chakir Fatiha – In accordo con tale assunto, la laicità dello stato e la Costituzione garantiscono a noi tutti la libertà di professare liberamente il culto ed il diritto di essere accompagnati all’eternità, nel rispetto dei precetti del culto di appartenenza“.
“Il senatore Cardiello ha illustrato una vicenda lontana dalla realtà dei fatti – ha proseguito Chakir – che ha doverosamente piegato alle sue necessità politiche, per portare avanti una ‘crociata‘ senza quartiere che diverge con valori cristiani di cui lui, si fa portavoce. In accordo con il rispetto e la tolleranza reciproca fra le diverse religioni, ci sentiamo in obbligo di portare a conoscenza di questa vicenda il Santo Padre e per questo scriveremo a Papa Francesco per metterlo a conoscenza dell’assurda crociata di questo senatore della Repubblica che, in nome della difesa dei valori cristiani, pratica disuguaglianza nei confronti di una povera defunta, tradendo tutto ciò che il cristianesimo e la chiesa cattolica insegnano“.
– Maria De Paola –
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