Di tetano, in Italia, muoiono almeno venti persone ogni anno: quasi tutte over 55, non vaccinate, o comunque non adeguatamente coperte con le dosi di richiamo da effettuare ogni dieci anni perché la profilassi è prevista per tutti i nuovi nati a partire dal 1963.
Il vaccino contro il tetano è uno dei dodici per cui è stato richiesto l’obbligo. La somministrazione avviene in quattro dosi: dal terzo mese al sesto anno di vita, nella formula esavalente che protegge anche dalla difterite, dalla pertosse e dalle infezioni da poliovirus, epatite B e Haemophilus influenzae b.
Il tetano, a differenza delle altre malattie infettive, non è trasmissibile da uomo a uomo. Ciò vanifica il contributo dell’eventuale immunità di gregge. In questo caso, come puntualizza l’Istituto Superiore di Sanità, “il raggiungimento di coperture vaccinali elevate non consente di ottenere un effetto di protezione indiretta di popolazione”. Di conseguenza, nonostante oggi risulti vaccinato più del 95% dei bambini entro i due anni di età, ogni individuo non adeguatamente protetto è potenzialmente a rischio di contrarre questa infezione.
Il tetano, come detto, è oggi diffusa soprattutto tra gli anziani. C’è un’altra ragione che porta a considerare gli adulti dei soggetti più a rischio, rispetto ai ragazzi. Come dimostrato anche da una ricerca italiana pubblicata nel 2014 su The Lancet, oltre alle ferite con materiale arrugginito, il batterio può introdursi nel corpo umano attraverso le piaghe da decubito. Per riconoscere la malattia, dal momento che la diagnosi è clinica, occorre saper riconoscere i segni: contrazioni muscolari diffuse a partire dal capo, tremori, rigidità del collo e difficoltà di deglutizione.
La vaccinazione rimane il mezzo più efficace per prevenire il tetano, anche perché il preparato del vaccino offre una protezione del 100%. Il vaccino antitetanico è controindicato per le persone che hanno manifestato reazioni allergiche gravi a qualcuna delle sue componenti o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino. Occorre una particolare cautela nella vaccinazione dei soggetti che hanno la tendenza alle convulsioni, che sono in trattamento con anticoagulanti o che soffrono di malattie autoimmuni.
Bibliografia: www.lastampa.it – www.tantasalute.it – www.medicinademocratica.org
Farmacia 3.0 – Rubrica a cura del dott. Alberto Di Muria