Continua la protesta portata in campo da 5.444 professori e ricercatori Universitari e Ricercatori di Enti di Ricerca di 79 sedi universitarie e rivolta alle istituzioni nazionali per ottenere lo sblocco degli scatti stipendiali. Lo sciopero incide sulla sessione d’esami autunnale e per gli studenti dei corsi di laurea che prevedono un doppio appello, il secondo si terrà regolarmente, mentre per coloro che frequentano un corso di laurea che prevede un unico incontro per la sessione autunnale, l’appello in questione sarà sospeso. In quest’ultimo caso i docenti dovranno indirizzare una richiesta ai relativi dipartimenti per fissare un appello straordinario e garantire la possibilità agli studenti di sostenere l’esame.
“Lo sciopero è, per sua definizione, diretto a creare un disservizio – afferma Sebastiano Greco, Presidente in Consiglio Studenti e rappresentante nel Senato Accademico dell’Università degli Studi della Basilicata – che però grava sugli studenti, in particolare sui laureandi, perchè se è vero che le sedute di laurea si svolgeranno regolarmente, spesso gli studenti svolgono gli ultimi esami proprio a settembre o ottobre per poi concludere il percorso universitario a dicembre con la laurea, possibilità che con lo sciopero potrebbe venire preclusa“.
“Ufficialmente sono 41 i docenti dell’UniBas che hanno dichiarato di aderire allo sciopero – prosegue Greco- ma non sappiamo quantificare il numero esatto dei professori che effettivamente parteciperanno, in quanto il disagio più evidente è dato dal rischio per gli studenti di presentarsi regolarmente all’esame e sapere solo in quel momento dell’adesione alla protesta“.
“Sto lavorando da tempo insieme agli altri membri del Consiglio degli Studenti – conclude – per sensibilizzare la Rettrice e i docenti tutti attraverso l’elaborazione di una lettera aperta che chieda di tener conto delle difficoltà che si trovano ad affrontare gli studenti in questa circostanza“.
– Maria De Paola –