Il Consiglio dei ministri, dopo un secondo esame definitivo, dà il via ad un nuovo strumento mirato a combattere la povertà, il Reddito d’inclusione (ReI) che partirà dal 1° gennaio 2018.
Si tratta di un assegno mensile che va da 190 a 485 euro per un massimo di 18 mesi. Al momento sono disponibili 1,7 miliardi annualmente e ne potranno beneficiare circa un terzo delle famiglie che percepiscono redditi inferiori alla soglia di povertà. Secondo le stime del Governo il Reddito d’inclusione andrà a circa 660mila famiglie di cui molte con minori a carico.
Inizialmente verranno privilegiate le famiglie che includono almeno un minore, quelle con un figlio disabile, anche se maggiorenne, con una donna in stato di gravidanza o con una persona di almeno 55 anni in stato di disoccupazione. Per ottenere il ReI bisogna avere un reddito Isee non superiore a 6000 euro, un patrimonio immobiliare non superiore a 20.000 euro e una ricchezza mobiliare non superiore ai 6000 euro. Il Reddito d’inclusione è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ma viene sospeso nel caso si percepiscano ammortizzatori sociali per la disoccupazione involontaria. Per poterne beneficiare bisogna aderire a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Si potranno ottenere un massimo di 190 euro se il nucleo è composto da una sola persona ed un massimo di 485 euro per un nucleo di 5 o più persone erogati per 12 mesi. Sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
“L’introduzione del Reddito d’Inclusione è un atto di civiltà politica – dichiara Gianluca Mastrovito, presidente provinciale delle Acli – non avendo il nostro Paese (insieme alla Grecia in Europa), mai avuto una misura unica e sistematica di contratto alla povertà e di sostegno all’inclusione sociale. Un processo lungo e non scontato, nato grazie all’Alleanza contro la povertà, a cui anche le Acli hanno fornito un significativo contributo in termini di proposta, elaborazione e confronto politico. Un primo passo per dare concreta attuazione nello spirito e nella sostanza ai principi di sussidiarietà e solidarietà, costitutivi di una economia davvero civile. Tutte le sedi Acli della provincia saranno disponibili a fornire gratuitamente tutte le informazioni necessarie a cogliere gli aspetti più tecnici e le modalità di attuazione della misura“.
– Chiara Di Miele –