Quando la fotografia diventa strumento per raccontare la realtà: è il caso del giovane fotoreporter Fausto Romano Maniglia, originario di Buonabitacolo, che ha realizzato il progetto fotografico “The Damned Yard: un viaggio a Sodoma e Gomorra” in Agbogloshie, nel Ghana.
Accra è la discarica di prodotti elettronici più grande dell’Africa. Il progetto racconta le infernali condizioni di lavoro e di vita nella discarica e nella baraccopoli di Old Fadama. Gli scatti ripercorrono le fasi del lavoro che si ripete tutti i giorni: il recupero dei metalli a partire da aggeggi elettronici e, in alcuni casi, il recupero e la vendita sul mercato di seconda mano locale. Il tutto, insieme alle precarie condizioni di vita di chi abita nella baraccopoli che affianca la discarica, in un ambiente insalubre.
Una realizzazione non semplice in quanto molti non hanno interesse che venga diffusa in un’immagine negativa del lavoro che dà loro sostentamento. Solo qualche mese fa, Fausto Maniglia, ha realizzato un reportage a Belgrado dove ha documentato le pessime condizioni di vita dei migranti provenienti da Afganistan e Pakistan con cui poi successivamente è stato premiato al Premio Mario Dondero a Brescia.
“Mi sono ritrovato davanti alle conseguenze del nostro modo di vivere – spiega Maniglia – e della moderna cultura dell’usa e getta. I rifiuti elettronici che si trovano nella discarica provengono dai paesi occidentali, nonostante l’accordo di Basilea vieti l’esportazione in Africa. Molte volte ho avuto l’impressione di trovarmi in un vero e proprio inferno ed è per questo che ho deciso di chiamare il mio lavoro fotografico “The Damned Yard”. La metafora della dannazione mi è sembrata la sola capace di rappresentare il volto dell’inferno del ventunesimo secolo in cui la tecnologia assomiglia sempre di più ad un mostro ingestibile che sommerge l’umanità”.
“Dedico il mio lavoro – ha concluso – a tutti i ragazzi che mi hanno guidato nelle stradine di Old Fadama e mi hanno aperto le porte delle loro abitazioni”.
– Claudia Monaco –