“Eversense” è l’innovativo sensore sottocutaneo per monitorare la glicemia nei diabetici di tipo 1 che giovedì è stato impiantato per la prima volta in Campania a due persone nell’ambulatorio dedicato alle Tecnologie per la Gestione e Cura del Diabete dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Nell’équipe medica che si è occupata dell’intervento, coordinata dalla dottoressa Katherine Esposito, anche una giovane endocrinologa di Sassano, specializzata in malattie del metabolismo e Diabetologia. Si tratta di Michela Petrizzo, tra i brillanti medici del team del Policlinico Vanvitelli di Napoli.
“Questa tecnologia è destinata ai diabetici di tipo 1, che non producono insulina e devono assumerla anche 5 volte al giorno – spiega la dottoressa Petrizzo ad Ondanews – Alcuni hanno addirittura il microinfusore e devono misurare la glicemia molte volte nell’arco della giornata. Il sensore sottocutaneo Eversense, rispetto al classico monitoraggio in continuo sovracutaneo, dura 90 giorni, si inserisce sotto la pelle del braccio (a fasi alterne tra le braccia) con una piccola incisione che guarisce subito. Il ricevitore dei dati registrati è invece costituito da un’applicazione per smartphone e quindi il paziente potrà controllare la propria glicemia direttamente dal cellulare“. I beneficiari del sensore “Eversense” sono tutti i diabetici di tipo 1, soprattutto se dotati di microinfusore, residenti in Campania. “Bisogna essere consapevoli e saper gestire tutto con precisione – specifica l’endocrinologa di Sassano – i pazienti devono essere motivati a controllare la glicemia. Al momento per il diabete di tipo 1 l’unica cura è l’insulina e quindi deve cambiare qualcosa nel modo di somministrarla e di controllarla. Il nostro monitoraggio è molto utile anche nel controllo della variabilità glicemica, perchè gli sbalzi sono molto pericolosi“.
“Il sensore è totalmente rimborsabile dal Sistema Sanitario – precisa la dottoressa Petrizzo – se il paziente ha le giuste caratteristiche, noi prescriviamo l’impianto e lo prepariamo al piccolo intervento che verrà praticato nel nostro ambulatorio pronto a gestire anche questi piccoli interventi di chirurgia e spiegare al paziente come gestire il sensore, soprattutto per ciò che concerne la manutenzione e l’igiene“.
– Chiara Di Miele –