Sala Consilina quasi certamente non avrà più il carcere. E’ quanto emerge dalla lettera che il Ministero della Giustizia, nei giorni scorsi, ha inviato al Presidente e al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lagonegro prospettando la riapertura o dell’ex casa mandamentale di Chiaromonte o dell’ex casa circondariale di Lagonegro.
Nel documento non si fa invece alcuna menzione del carcere di Sala Consilina, chiuso ormai da circa un anno, e nemmeno del nuovo carcere che dovrebbe essere realizzato in località Santa Maria degli Ulivi.
La lettera del Ministero arriva in risposta ad una lettera del presidente del Tribunale Claudio Matteo Zarrella che lamentava, giustamente, l’assenza di un carcere nell’ambito del circondario del Tribunale di Lagonegro.
“Un circondario di tribunale – si legge nella lettera di Zarrella inviata al Ministero della Giustizia – senza una casa circondariale sarebbe una contraddizione in termini. Non a caso si parla di Casa Circondariale. La giustizia non può essere considerata soltanto in termini di costi, non confrontati adeguatamente con i benefici”.
“Attualmente – si legge ancora nella lettera del magistrato – le strutture penitenziarie più vicine, di fatto sono tutte a notevole distanza. In mancanza di una casa circondariale il rapporto tra detenuto in custodia cautelare e i suoi giudici è ostacolato. Il detenuto allontanato dal suo circondario trova ostacolati i suoi diritti. È discriminato rispetto ad altri detenuti ristretti in istituti vicini al luogo di residenza delle famiglie”.
“Questa situazione – termina la lettera– costituisce una violazione dell’articolo 3 della Costituzione e del principio di territorialità dell’esecuzione penale che assicura al detenuto il diritto di essere assegnato in un istituto carcerario prossimo al luogo di residenza della sua famiglia. Un detenuto ostacolato nei suoi diritti può sentirsi leso nella propria dignità e sentirsi ridotto ad oggetto di detenzione per il quale una prigione vale l’altra”.
Per la riapertura e l’ampliamento dell’ex carcere di Lagonegro è prevista una spesa di oltre 6 milioni di euro per avere un carcere per 36 detenuti. Ammonta invece a poco più di 1 milione di euro la spesa per riaprire la struttura di Chiaromonte che sarebbe invece dotata di 17 posti detenuti.
– Erminio Cioffi –