I medici presenti sulla nave Vos Prudence dell’organizzazione internazione Medici senza Frontiere, attraccata questa mattina al porto di Salerno, riferiscono che la maggior parte dei migranti che giungono in Italia sono stati torturati, picchiati e violentati in Libia, prima di riuscire a intraprendere il viaggio della speranza verso le coste italiane.
“La Libia è il punto da cui partono tutti i migranti, ma prima di salire sul gommone vengono rapiti, sequestrati, venduti, subiscono violenze. Il sequestro può durare da giorni a diversi mesi, tutto dipende dalla possibilità della famiglia di pagare il riscatto – dichiara Carolina Montenegro, portavoce di Medici senza Frontiere – I migranti provenienti dal Bangladesh sono prontamente liberati, perché le famiglie hanno maggiore disponibilità economica. Sono poche le persone che riescono a scappare dalla prigionia e mettersi in salvo”.
Oggi sulle coste brindisine è attraccata la nave Aquarius di Medici senza Frontiere con a bordo 860 migranti e tra queste una donna nigeriana che ha partorito su una barca di legno, infatti quando è stata tratta in salvo il bambino era ancora legato alla placenta tramite cordone ombelicale.
“Sulla nave Vos Prudence c’è una ragazza nigeriana di nome Patience che racconta di essere arrivata in Libia con il marito e in dolce attesa, sono stati rapiti e separati. Lei ha dovuto partorire da sola e tagliare il cordone ombelicale con un rasoio. La paura di non farcela era tanta, ma stamattina è giunta al porto di Salerno con il neonato, del marito non ha alcuna notizia – conclude Carolina Montenegro – Anche la donna nigeriana che dovrebbe partorire nelle prossime ore è stata rapita insieme al marito, i parenti hanno pagato il riscatto per lei e oggi è riuscita ad arrivare in Italia”.
– Rosanna Raimondo –
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