Dallo Sri Lanka al Kenya, dal Senegal alla Romania, dal Marocco alla Polonia, dalla Nigeria al Mali. Tra colori, canti, balli e degustazione di prodotti tipici, la V edizione della “Festa dei popoli” svoltasi ieri sera a Pertosa è stata un tripudio all’accoglienza, all’apertura e al confronto tra diverse culture ed all’integrazione.
Una festa che ha visto protagonisti soprattutto i tanti profughi presenti nel Vallo di Diano e nelle zone contigue degli Alburni, unitamente a presenze “storiche” che da anni, ormai, hanno consolidato il loro rapporto con il territorio. Tantissime le autorità presenti, tra cui tutti i sindaci del comprensorio, il presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano Raffaele Accetta, il consigliere provinciale e sindaco di Padula Paolo Imparato, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni Tommaso Pellegrino ed il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, S.E. Mons. Antonio De Luca.
A fare gli onori di casa il sindaco di Pertosa Michele Caggiano che ha ringraziato soprattutto gli organizzatori per l’ottima riuscita della manifestazione.
“Non dobbiamo avere paura di aprire le nostre porte a chi vive nel bisogno – ha detto Monsignor Antonio De Luca – L’emergenza immigrazione è un problema che deve essere risolto in chiave politica ma, in attesa di tempi migliori, non possiamo rimanere con le mani in mano e fare i conti con i numeri. C’è gente che viene nel nostro territorio dopo lunghe sofferenze, con la speranza di una vita migliore rispetto a quella che ha vissuto finora. Noi abbiamo il dovere e l’obbligo di farci carico dei loro disagi, mostrando solidarietà, sensibilità ed umanità. Prima di tutto viene la persona, poi discutiamo sui numeri e su quant’altro, ma prima di tutto dobbiamo preoccuparci di dare assistenza a questi nostri fratelli”.
– redazione –