Si è tenuto ieri, presso la chiesa della SS. Annunziata di Padula, il convegno organizzato in occasione dei 160 anni della Spedizione di Carlo Pisacane, organizzato dalla parrocchia S. Giovanni Battista, con il patrocinio del Comune di Padula e della Provincia di Salerno.
Dopo la S. Messa e la deposizione di una corona di alloro dinanzi al Sacrario della Spedizione, a dare inizio ai lavori, coordinati dalla giornalista Antonella Citro, sono stati i saluti istituzionali del sindaco Paolo Imparato e del parroco don Giuseppe Radesca, seguiti da Ruggiero Bignardi, in rappresentanza della Provincia di Salerno, Raffaele Accetta, Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Liliana Ferzola, dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo di Padula, Antonio Pandolfo, vicedirettore Area Mercato della Banca Monte Pruno. Presente il Tenente Gaetano Ragano, Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Sala Consilina, e il Maresciallo Cono Mea della Stazione Carabinieri di Padula.
Ad intervenire sono stati Enrico Padula sul tema “I fratelli Padula e il Risorgimento Meridionale”, Enzo Mattina su “Giovanni Mattina e la rivoluzione meridionale”, Ernesto Maria Pisacane su “La Spedizione di Sapri e le memorie familiari”. Le conclusioni sono state affidate a Carmine Pinto, docente presso l’Università degli Studi di Salerno.
Un altro interessante convegno ha avuto luogo la sera del 30 giugno a Palazzo Romano nel centro storico di Padula, luogo in cui venne accolto Pisacane, con la presenza, tra gli altri, di Sandro Bassetti, biografo del Conte Ludovico Negroni, portabandiera di Pisacane, a cui è stata anche dedicata una stele funeraria in località Costa-San Canione realizzata dallo scultore Giovanni Cancellaro.
Una due giorni intensa, dunque, che, grazie al supporto di Marcello Ferrigno, dell’Associazione “La Ginestra”, del “Rotary Club Sala Consilina-Vallo di Diano”, dell’Associazione “Amici del Presepe-Sez.Pietro Gallo di Padula”, ha ricordato una pagina importantissima del Risorgimento.
– Filomena Chiappardo –