Lo hanno chiamato “sciopero globale delle donne” perché sia chiaro che questo 8 marzo non sarà una ricorrenza puramente celebrativa, fatta di mimose e cioccolatini, come ormai è da troppi anni, ma una giornata di vera lotta per la dignità delle donne.
Sarà una giornata all’insegna della mobilitazione femminile che coinvolgerà 40 Paesi al mondo a cui parteciperanno milioni di donne.
In Italia lo sciopero è indetto da “Non una di meno“, la grande rete femminista che ha organizzato la manifestazione del 24 novembre 2016, quando un milione di donne scesero in piazza a Roma in un immenso corteo contro il femminicidio. Allo sciopero delle donne parteciperanno anche i Centri Antiviolenza della rete “D.i.Re“, che ne rappresenta 77 sparsi su tutto il territorio nazionale.
Nella Giornata internazionale della donna, si sciopererà realmente o simbolicamente con assemblee, cortei in numerose città, presidi e piazze tematiche, flash mob e proteste sul web.
Domani si fermeranno lavoratrici precarie, dipendenti, autonome e disoccupate e si stanno organizzando scioperi e assemblee nelle strutture sanitarie, nelle aziende, nelle università e nelle scuole grazie alla copertura sindacale per 24 ore, nei settori pubblico e privato, di Cgil e Flc e dedlle organizzazioni sindacali di base.
All’iniziativa parteciperà l’associazione “Se Non Ora Quando” di Sapri che appoggia a pieno lo slogan “Se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo”.
– Paola Federico –