ll tumore della prostata rappresenta il tumore più frequente nel maschio (basti pensare che in Italia, ogni anno, ne vengono diagnosticati circa 42.800 casi) e la terza causa di morte per neoplasia negli uomini, dopo il tumore del polmone.
Il tumore della prostata si forma quando le cellule si moltiplicano in modo anomalo. Si sviluppa quasi sempre nelle zone più esterne della prostata e nel 95% dei casi ha origine dalle cellule ghiandolari (adenocarcinoma), nel restante 5% la malattia può svilupparsi da cellule di altro tipo.
E’importante sottolineare che molti di questi tumori si rivelano poco aggressivi, rimangono confinati alla prostata e presentano un decorso piuttosto lento; purtroppo, accanto alle forme a crescita molto lenta, esistono anche carcinomi prostatici più aggressivi, con tendenza a metastatizzare.
Questi tipi di cancro crescono rapidamente e possono diffondere ad altre parti del corpo, attraverso il sangue o il sistema linfatico, dove le cellule tumorali possono formare tumori secondari (metastasi). In simili circostanze, le probabilità di curare la malattia sono molto basse. Per questo, è bene non abbassare la guardia: intervenire per tempo significa maggiori possibilità di estirpare o contenere la malattia.
A parlarcene è la dottoressa Simona Avitabile del Centro Analisi Biochimica con sede a Padula e ad Atena Lucana.
- Quali sono le cause del tumore della prostata?
Gli studi scientifici finora condotti non hanno indicato cause precise, ma solo fattori che aumentano il rischio di ammalarsi di tumore della prostata. Sono sicuramente da tener sotto controllo le diete ricche di grassi e l’esposizione prolungata ad alcune sostanze (soprattutto insetticidi, erbicidi, alcuni metalli pesanti e alcuni derivati cancerogeni del petrolio); è da considerare, poi, un possibile, anche se infrequente, rischio genetico. Infatti, ci sono alcune utili regole comportamentali che possono essere incluse nella vita di tutti i giorni, come aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta, e di cibi ricchi di grassi insaturi.
- Come si manifesta?
Nelle fasi iniziali, il tumore alla prostata è spesso asintomatico; ciò significa che il paziente non avverte alcun sintomo, rimanendo ignaro della condizione. Negli ultimi anni, grazie alla crescente presa di coscienza dei pericoli della malattia, la maggior parte dei tumori prostatici viene diagnosticata proprio in queste fasi iniziali.
- Quali i sintomi?
I sintomi del tumore alla prostata possono includere: difficoltà o stimolo frequente a urinare (specialmente di notte), sensazione persistente di non riuscire svuotare la vescica in modo completo, dolore o bruciore durante la minzione, sangue nelle urine o nello sperma, disfunzione erettile (impotenza), stanchezza, perdita di appetito e malessere generale, dolore generalizzato a schiena, fianchi o bacino.
- Come si fa diagnosi?
Una visita urologica accompagnata al dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) nelle sue tre frazioni (totale, libero e rapporto libero/totale), mediante analisi del sangue, permette di identificare i soggetti a rischio nei quali effettuare ulteriori accertamenti. La campagna di screening rivolta all’uomo nel mese di marzo prevede questi tre esami specifici.
- Al Centro Analisi Biochimica, quindi, marzo è il mese della prevenzione?
Sì, al Centro Analisi “Biochimica” continua il programma di prevenzione “La linea giusta è prevenire”. Ricordiamo che alle donne sarà dedicato uno screening specifico per prevenire l’osteoporosi, mentre agli uomini uno screening specifico per prevenire il tumore alla prostata, mediante specifici esami del sangue, a tariffe agevolate. Per sottoporsi al prelievo del sangue è possibile venire al Centro Analisi con sedi a Padula e ad Atena Lucana dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 12.00.
– Filomena Chiappardo –