Il problema della pesca selvaggia effettuata con monobarca volante nei mari del Cilento sta attanagliando la categoria dei piccoli pescatori locali, messi in ginocchio dallo sfruttamento intensivo dell’attività ad opera di grandi aziende che catturano il pesce azzurro in quantità industriali. A questo proposito la parlamentare del Partito Democratico, Sabrina Capozzolo, ha presentato un emendamento alla legge sulle aree protette che attualmente è in discussione in Commissione Ambiente.
“Avevo promesso ai pescatori del Cilento, nel corso del Consiglio monotematico del Direttivo del Parco del Cilento a Castellabate, il mio impegno personale con l’obiettivo di individuare la strada migliore per introdurre dei vincoli specifici a tutela delle nostre coste e della piccola pesca – ha dichiarato l’onorevole Capozzolo – L’ho fatto, presentando un emendamento alla legge sulle aree protette che è attualmente in discussione in Commissione Ambiente. A quella vuota e parolaia preferisco la politica del fare”.
La parlamentare cilentana continua così la sua battaglia al fianco dei pescatori che ormai da mesi denunciano la pesca selvaggia e la presenza della volante monobarca. “C’è bisogno di una regolamentazione chiara, per cui questo emendamento, – spiega la deputata – inserisce tra le competenze del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la definizione e lo svolgimento delle attività di pesca e di acquacoltura. In questo modo, sarà l’Ente Parco a decidere i soggetti abilitati alla pesca, in quali aree potranno pescare e con quali tecniche”.
“La pesca è una delle principali fonti di reddito per le comunità cilentane, – conclude – poiché intere famiglie vivono di questo mestiere tramandato da padre in figlio. Credo che sia giusto e doveroso da parte della politica fare ogni sforzo possibile per aiutare concretamente queste famiglie e allo stesso tempo tutelare il nostro mare, salvaguardando, con ragionevolezza, i livelli dovuti degli stock ittici. Dobbiamo trovare il giusto compromesso tra le diverse esigenze, impedendo sbilanciamenti verso la parte economicamente più forte. Su questo terreno di ragionevolezza e di buon senso mi sono attivata. I pescatori cilentani non devono essere lasciati soli. Io ci sono e ci sarò sempre, con concretezza ed umiltà, per la tutela del nostro mare, del nostro Cilento, della nostra, della mia, gente”.
– Chiara Di Miele –
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