Si è tenuto ieri a Montesano sulla Marcellana, nella location di Palazzo Gerbasio, l’incontro “Chi e perché ha ucciso Aldo Moro”.
L’evento, organizzato dal gruppo parlamentare del Partito Democratico, dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani e dall’Associazione “Risveglio Civico” ha ripercorso una delle vicende che segnò la storia della Repubblica negli “anni di piombo”.
Presenti, al tavolo dei lavori, il capogruppo d’opposizione consiliare Renivaldo Lagreca, l’on. Simone Valiante, il Presidente del Tribunale di Lagonegro, Matteo Claudio Zarrella e l’on. Gero Grassi, Vicepresidente Gruppo PD Camera dei Deputati e componente della Commissione d’inchiesta del caso Moro.
“Conoscere l’altro – ha dichiarato Zarrella – è essere meno altro da noi e più simile a noi. La verità su Moro è una verità che si prova a prendere ma non ci si riesce, perché molti non parlano”.
L’on. Grassi ha illustrato i retroscena che hanno portato al rapimento del Presidente DC e il lungo lavoro nella Commissione Inchiesta. Tramite atti, documenti e testimonianze raccolte, Grassi ha descritto quelli che ha definito nel suo excursus “i rapporti tra P2, servizi segreti, Brigate Rosse, CIA, ‘ndrangheta, mafia, Carabinieri, Banda della Magliana e personaggi politici come Giulio Andreotti e Francesco Cossiga”.
“Il caso Moro – ha dichiarato Grassi – non è passato, è presente, anzi, molto presente e futuro. La contemporaneità di Moro stava nel parlare di diritti e accordare tutte le forze contro un unico flagello, la povertà. La verità – ha continuato – è che il potere non vuole la verità su questa vicenda piena di errori nelle indagini e caratterizzata da numerose omissioni. Il mio impegno è far trionfare la giustizia e la verità in questo Paese, perché solo allora sarà libero e credibile”.
– Claudia Monaco –