Demoskopica per il secondo anno consecutivo ha pubblicato l’Indice di Performance Sanitaria nazionale relativo al 2016, frutto della combinazione di vari elementi di indagine, tra cui la soddisfazione dei servizi sanitari, la mobilità attiva e passiva e la spesa sanitaria.
Dall’indagine condotta nel Paese dal Gruppo italiano per le ricerche di opinione e di mercato emergono una serie di dati interessanti e, per molti versi, allarmanti. Il Piemonte è la regione più efficiente del sistema sanitario italiano, mentre la Calabria si conferma quella “più malata”. Tra le sette regioni definite da Demoskopica “malate” anche la Campania e la grande maggioranza del Meridione, mentre sono quattro le realtà definite “sane” (tutte al Nord) e nove le aree “influenzate”. Nel 2016 circa 10 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi a causa delle lunghe liste di attesa o perchè non hanno potuto affrontare i costi della migrazione sanitaria.
E proprio la migrazione sanitaria contraddistingue in negativo la Basilicata che fa registrare un’infedeltà da primato verso il sistema sanitario regionale. Contrariamente a quanto potrebbero immaginare i cittadini valdianesi, troppo spesso in fuga verso gli ospedali della vicina Basilicata, i lucani si mostrano diffidenti verso le strutture sanitarie della loro terra e scelgono più di tutti gli altri italiani di ricoverarsi e curarsi fuori regione. Si registra infatti un indice di fuga pari al 24,1%. Il dato “nero” giunge a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio regionale del testo che riorganizza il sistema sanitario lucano, basato sui tre pilastri dell’emergenza, del territorio e della rete delle acuzie. “Tutto resta intatto, – ha dichiarato il governatore Marcello Pittella – nessun presidio verrà chiuso, puntiamo a valorizzare gli ospedali. Ascolto, condivisione e dialogo, ieri come oggi, hanno accompagnato tutto il percorso che ha portato alla sua approvazione“.
Nel 2015 la spesa sanitaria corrente desumibile dal conto economico degli enti sanitari locali è stata di oltre 111 miliardi di euro, pari a 1.829 euro pro capite. Nonostante la Campania primeggi tra le regioni “malate”, un dato positivo risulta essere quello della spesa più performante e del conseguente punteggio più alto nella classifica parziale dell’indicatore. In Campania, infatti, la spesa sanitaria per residente è di 1.689 euro, a dispetto delle regioni che primeggiano negativamente come il Trentino Alto Adige con una spesa sanitaria per cittadino pari a 2.198 euro, la Valle d’Aosta con 2.051 euro e il Molise con 2.039 euro.
– Chiara Di Miele –