La débâcle subita dal fronte del Sì al referendum costituzionale non ha risparmiato Salerno e provincia dove il No si è attestato al 64,69%, con un’affluenza alle urne del 62,32%. E nelle ultime ore, dopo l’annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi e dopo la rottura del silenzio in Campania da parte del Presidente De Luca, giungono anche le dichiarazioni di Nicola Landolfi, segretario provinciale del Partito Democratico.
“Il 40% ottenuto dal SI’ – dichiara, pungente, Landolfi – non serve a migliorare la Costituzione e l’Italia, che continuerà ad avere 1000 tra senatori e deputati, il CNEL e altre simili amenità“.
“Anche in provincia di Salerno e in Campania si dovrebbe avere l’onestà di guardare a questo risultato senza provincialismo e senza accostamenti impropri ad altre elezioni. – continua il segretario provinciale – Guardiamo semmai a quel terzo della popolazione provinciale che ha creduto e crede in Renzi e nel Pd, come unico sbocco possibile. Dall’altra parte, grillini e centrodestra e voto genericamente di protesta: una sommatoria che non sarà mai una proposta coerente“.
Landolfi prevede un’altra crisi per il Paese e pensa ad un partito meglio organizzato. “Noi, in Campania e in provincia di Salerno, – afferma – dovremo rispondere e continuare il cammino del cambiamento, del rapporto con i territori, governo per i risultati. I problemi delle nostre zone non consentono distrazioni. Intorno a Renzi ci sono le condizioni per ritornare al governo del paese dopo le politiche, con un partito, però, più strutturato, organizzato e meno legato alla comunicazione fine a sé stessa. Noi abbiamo esperienze e capacità per essere pienamente protagonisti della fase che si apre sul piano regionale e di continuare, abbondantemente, ad esserlo, sul piano locale“.
– Chiara Di Miele –