Sono riprese le operazioni di restauro della cappella dell’Addolorata al Museo Diocesano di Teggiano, finanziate dalla Diocesi di Teggiano-Policastro e dalla Banca Monte Pruno e indirizzate a recuperare la tomba di Bartolomeo Francone.
La seconda fase dei lavori di restauro, riorganizzata dalla ditta Cartusia di Salerno sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza di Salerno, mira salvaguardare e re stituire il sepolcro di inizio Quattrocento, in stucco policromo, per ospitare il corpo del milite teggianese, originario di Diano e al servizio dei Sanseverino.
L’iter dei lavori ha portato finora al completo recupero della parte superiore dell’antico vano, con il restauro degli affreschi di inizio Settecento sulle volte e sulle lunette, in cui sono dipinti i Sette Dolori di Maria e sulla parete destra, dove è raffigurato San Filippo Benizi, una rara iconografia presente a Teggiano. Le superfici dipinte da un artista locale hanno riacquistato una sorprendente vivacità cromatica, fornendo anche inediti spunti di ricerche culturali ed iconografiche.
All’inizio della ripresa del restauro si preannunciano interessanti riscoperte storico-artistiche, che vanno dall’iscrizione della cassa, in caratteri gotici, alle indicazioni del dossale del sepolcro, in cui compaiono i nomi dei familiari del defunto.
Gli interventi di salvaguardia del secondo lotto riusciranno a recuperare antiche cromie e dettagli plastici e figurativi finora non visibili, riportando il monumento sepolcrale, realizzato su imitazione delle tombe napoletane del XIV secolo, ad una lettura iconografica e storica. Anche l’aspetto architettonico della cappella sarà rivalutato, con la riapertura per intero della monofora gotica, che offre luce all’ambiente. I risultati del restauro, che si concluderà per fine anno, verranno riproposti in un convegno di inizio gennaio 2017 al Museo Diocesano e confluiranno in un catalogo scientifico a cura della direzione museale.
– Chiara Di Miele –