La gestione del ciclo delle acque affidato alla centrale di Caggiano passa nelle mani dell’A.T.O. (l’ambito territoriale ottimale) e gli operai si mobilitano per scongiurare il licenziamento.
“Dopo un’ordinanza del giudice, venerdì mattina un ufficiale giudiziario ha formalizzato, presso la sede della centrale di sollevamento di Caggiano, il trasferimento della gestione dell’impianto del ciclo integrato delle acque all’A.T.O di competenza – dichiara il sindaco Giovanni Caggiano – che poi lascerà le redini a Consac.”
La centrale di Caggiano fornisce i servizi a 6 comuni: Caggiano, Sant’Arsenio, Polla, Pertosa, Salvitelle e una parte di Auletta.
Da venerdì è scattato il licenziamento per i 10 operai che lavorano in questo stabilimento. “Una legge regionale salvaguarda il passaggio di cantiere dei lavoratori – continua Caggiano – ma in realtà la decisione spetta al gestore che subentra.”
Gli operai della società appaltatrice che ha gestito finora l’infrastruttura, supportati dai rappresentanti dei sindacati, hanno deciso di riunirsi in “un’assemblea permanente con il presidio della sede di Caggiano per sensibilizzare la Giunta Regionale ad applicare l’art. 23 della legge regionale 15/2015 in merito alla parte inerente al trasferimento delle opere e dei lavoratori.”
“Nonostante il licenziamento, noi operai continuiamo a lavorare con un forte senso civico per garantire un bene primario ai cittadini, ai due ospedali e alle scuole – ci racconta l’operaio Michele D’Alterio – ma le problematiche sono molteplici, a partire dalla mancata tutela in caso di infortunio, all’incertezza del futuro lavorativo, poiché l’A.T.O. non vuole assumere personale.”
– Rosanna Raimondo –