Si chiamava John Martin, ma il suo vero nome era Giovanni Martini ed era nato a Sala Consilina, il sottufficiale al servizio del Generale più famoso degli Stati Uniti, Custer. Martini scampò alla sanguinosa battaglia contro gli indiani passata alla storia con il nome di “Little Big Horn“.
Le gesta del soldato sono state ricordate anche sabato sera, dal noto conduttore Alberto Angela nel programma di Rai3 “Ulisse: il piacere della scoperta“ dedicato alla conquista del West.
Nella battaglia del 1876 morì il generale Custer con tutti i suoi uomini, tranne il trombettiere Giovanni Martini che riuscì a sopravvivere e a raccontare una delle pagine più nere della storia americana.
Lo scopo del conflitto era quello di rintracciare i Sioux e costringerli a lasciare le Black Hills, ricche di oro. Nella battaglia i soldati guidati da Custer erano in numero inferiore così al trombettiere Martini venne affidato il compito di chiedere i rinforzi, trascrivendo su un foglio gli ordini da consegnare. In pochi minuti lo scontro divenne una carneficina e mentre Martini correva a cavallo in cerca di rinforzi, si lasciava alle spalle per l’ultima volta Custer e quasi 200 commilitoni.
Martini, emigrante italiano di origini salesi era nato nel 1853 e arrivò negli Stati Uniti nel 1874 arruolandosi nell’esercito e giurando fedeltà con il suo nuovo nome e cognome John Martin. Morì a New York nel 1922.
– Tania Tamburro –