Consiglio comunale infuocato quello andato in scena questa mattina a Teggiano. Tra i punti all’ordine del giorno, il secondo vedeva il recesso della convenzione di segreteria tra i Comuni di Teggiano e San Pietro al Tanagro, al fine di avviare le procedure per l’individuazione del nuovo segretario comunale. Carica temporaneamente ricoperta da Luigi Cupolo.
In discussione, inoltre, gli indirizzi generali di governo (poi modificato in “linee programmatiche” su input della minoranza), l’approvazione dello schema di convenzione di segreteria tra Teggiano ed altri enti, la lettura e l’approvazione di verbali della seduta precedente.
Prima che la discussione si sviluppasse, il consigliere di minoranza Crescenzio De Paola, unitamente al resto dell’opposizione, ha chiesto il ritiro degli argomenti all’ordine del giorno ed il rinvio della seduta, a causa dell’incompletezza, a suo dire, della documentazione messa a disposizione della minoranza, delle richieste disattese dal gruppo di maggioranza e dell’indefinitezza dei punti in discussione.
Lo stesso De Paola si è detto costretto a convocare i Carabinieri nel caso la richiesta non fosse stata accolta. La maggioranza consiliare, nel replicare alle accuse, ha sottolineato l’impossibilità, a causa della chiusura dell’opposizione, di entrare nel merito delle tematiche da trattare.
Dopodiché, prima che il sindaco Michele Di Candia leggesse la relazione relativa al primo punto, il gruppo di minoranza ha temporaneamente abbandonato l’aula. Il rientro ha anticipato di poco l’arrivo dei Carabinieri della locale Stazione che, a lavori sospesi, hanno acquisito il fascicolo relativo alla convocazione del Consiglio.
La seduta, ripresa dopo una lunga interruzione, ha poi fatto registrare l’abbandono definitivo dell’aula da parte del gruppo di opposizione, che ha ribadito i principi evidenziati in precedenza.
Il Consiglio ha, poi, rinviato la trattazione degli ultimi 2 punti all’ordine del giorno.
“Gli atti si potevano consumare in Consiglio – ha sottolineato in conclusione il sindaco – Quelle della minoranza sono recite che non fanno bene al paese”.
– Cono D’Elia –