“Ormai dobbiamo aspettarci di tutto, non siamo più sicuri. Fino a stasera (ieri sera ndr) non avrei mai pensato che potesse succedere qualcosa anche qui, ma mi sono dovuta ricredere, e mai ho avuto tanta paura, paura di non poter vedere più la mia famiglia, figlie, nipoti, marito e fratelli. Non auguro a nessuno di provare questo terrore, questa paura. Arrivata a casa ho dato libero sfogo al pianto“.
Sono state queste le prime parole che Elisa Sciannameo mi ha scritto nella tarda serata di ieri su Facebook, appena rientrata a casa dopo aver trascorso circa cinque ore rinchiusa insieme alla cognata e ad una sua amica all’interno di un ristorante italiano nel centro di Monaco mentre fuori, un ragazzo di 18 anni di origine iraniane, sparava sui passanti nei pressi di un centro commerciale nella zona del Parco Olimpico seminando morte e terrore.
Elisa ieri ci ha raccontato al telefono il dramma che stava vivendo mentre era rinchiusa in un ristorante e fuori era in corso la caccia all’uomo da parte della Polizia. Lei è una mamma 53enne di Sala Consilina, ma da 34 anni vive a Monaco di Baviera, soltanto intorno alla mezzanotte di ieri è tornata a casa sana e salva e ha potuto riabbracciare la sua famiglia, anche se porterà con sé per sempre la ferita lasciata da chi, in un pomeriggio d’estate mosso da un’assurda follia omicida, spinta, forse, da un insensato odio religioso ha spezzato la vita di 9 persone.
“Non potrò mai dimenticare la paura, il viavai di gente che scappava o il pianto di un bambino italiano arrivato nel primo pomeriggio a Monaco per trascorrere qualche giorno di vacanza e invece ha vissuto una paura che non dimenticherà mai”.
– Erminio Cioffi –
- Articolo correlato
22/7/2016 – Attentato a Monaco. Le drammatiche testimonianze audio dei valdianesi sul posto