Una nuova pista sembrerebbe prendere vita all’interno delle indagini per tentare di dare un nome e un volto all’assassino di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso nel 2010 e per il cui omicidio, attualmente, unico indagato rimane Bruno Humberto Damiani, detto “il brasiliano”, recluso nel carcere di Secondigliano.
L’inchiesta sulla morte del “sindaco pescatore” fu inizialmente affidata alla Procura di Vallo della Lucania e poi trasferita a Salerno. Come si legge sul quotidiano La Città di Salerno, a gennaio la Procura di Salerno ha iscritto nel registro degli indagati altre tre persone con l’accusa di omicidio aggravato dalle finalità mafiose, ma non si conoscono i loro nomi.
Secondo quanto riportato dal quotidiano salernitano ci sarebbe una traccia che lega l’omicidio di Vassallo al clan Loreto-Ridosso di Scafati. Il procuratore aggiunto di Napoli, Rosa Volpe, ha mantenuto la titolarità del fascicolo e a gennaio scorso i magistrati dell’Antimafia hanno risentito Damiani, in carcere per spaccio di droga e estorsione. Da allora pare che l’inchiesta abbia altri tre indiziati.
Inoltre il pentimento di Alfonso Loreto, figlio di Pasquale Loreto, a capo del clan Loreto-Ridosso, insieme con il padre e con Romolo Ridosso e i figli, pare abbia riaperto le speranze di trovare nuovi indizi. Ora rimane riservato il motivo del legame tra la morte di Vassallo e il clan Loreto-Ridosso, ma gli inquirenti indagano sugli affari dei Ridosso e i legami che avevano in quel periodo nel Cilento. Legami che sono emersi grazie a molte intercettazioni ambientali e telefoniche disposte dopo la morte di Vassallo.
– redazione –